
Romanelli, tre ori nel ricordo del padre
Ristoratore di fama (e famiglia), campione di marcia nel nome del babbo Maurizio, venuto a mancare da un anno. Il 38enne monsummanese Andrea Romanelli in poco meno di un anno ha calato un tris di medaglie da favola: campione europeo master a squadre a Pescara, campione nazionale individuale Aics ad Ancona, campione tricolore individuale master 35 nei 3 chilometri, sempre ad Ancona. Tre ori per la gioia di mamma Ileana, dedicati alla memoria del padre, allenatore e giudice di marcia nonché ristoratore principe. "Ho praticato atletica, specialità marcia, per 20 anni, raggiungendo nel 2011 anche il minimo B per le Olimpiadi – racconta Andrea –. Sono stato costretto a cessare l’attività nel 2017, a causa di un grave infortunio, iniziando a lavorare nel locale di famiglia. Ma lo sport mi è rimasto dentro. Poi, l’anno passato, dapprima è venuto a mancare mio babbo, portato via da un brutto male, e contemporaneamente, grazie alla Toscana Atletica Jolly di Sesto Fiorentino e al mio allenatore Alessandro Volpi, montecatinese d’origine, argento a squadre master 65 a Pescara, è stata ricreata la squadra dei talentuosi marciatori di vent’anni prima. Era il desiderio di mio babbo rivedermi marciare, per cui una settimana dopo la sua scomparsa ho ricominciato. Allenamento tutti i giorni, un paio di sedute settimanali in palestra e l’attività al ristorante. In pochi mesi sono tornato a vincere, in meno di dodici ho conquistato tre titoli: sono contento, ma lo stimolo la voglia la passione me l’ha restituiti mio papà".
Tutte le mattine sveglia alle sette e via con l’allenamento; poi, di corsa (o di marcia, come preferite), a districarsi tra i tavoli, a pranzo e cena. "Prossimo obiettivo, il Campionato del Mondo master a Goteborg, in Svezia: 5, 10 e 20 chilometri. Vediamo che cosa succederà". Chissà, lassù in alto, come sorride, sereno, babbo Maurizio: Andrea è tornato alla grande.
Gianluca Barni