
Simone Zanotti (Acerboni–Castellani)
L’Estra Pistoia inizia ad alzare i giri del motore in vista dell’inizio del campionato. Per i biancorossi si prospetta una settimana ricca di impegni con un calendario di amichevoli di tutto rispetto. Questa sera alle 18.30 al PalaEstra di Arezzo affronteranno la Real Sebastian Rieti, venerdì e sabato prenderà parte alla Us Basket Cup insieme a Juvi Cremona, Pallacanestro Forlì e Basket Mestre. Tutte gare contro formazioni di pari categoria che servono a saggiare sia lo stato di forma della squadra di Della Rosa e sia ad avere un primo assaggio di ciò che sarà il campionato. È vero che si tratta di gare pre stagione dove il risultato ha un valore del tutto relativo, ma è altrettanto vero che si tratta di partite contro squadre che Pistoia si ritroverà di fronte in campionato per cui tutti test che mettono alla prova i biancorossi e, alla fine dei conti, vincere aiuta a vincere oltre a formare un’unità di squadra e una mentalità vincente. In altre parole anche se si tratta di gare amichevoli vanno interpretate con lo spirito giusto, mettendo in pratica i giochi preparati in allenamento e provando a dare qualcosa in più perché tutto fa esperienza soprattutto per l’Estra che è una squadra formata per buona parte da giovani che hanno bisogno di acquisire fiducia.
Pistoia, oltre alla gare amichevoli, è impegnata anche sul fronte del mercato per trovare l’ultimo tassello mancante. Come ha ribadito il direttore tecnico Alberto Martelossi, la società ha l’intenzione di prendersi tutto il tempo necessario per trovare il giocatore giusto da inserire nel roster. Una scelta giusta quella di attendere sia per evitare quanto più possibile di sbagliare l’acquisto e sia per fare in modo che i prezzi calino ulteriormente dal momento che ancora sono molto alti. Di contro c’è che il tempo non gioca a favore di Pistoia, perché inserire un nuovo giocatore richiede sempre un certo sforzo soprattutto quando un gruppo inizia a formarsi e ad acquisire una sua identità.
Il problema più grande, però, è che il mercato non offre grandi opportunità perché i giocatori americani preferiscono magari andare a giocare in G-League dove percepiscono stipendi più alti di quelli che potrebbero ricevere in una serie A2 italiana e nutrendo la speranza di una chiamata dall’Nba. A questo va aggiunto che ci sono campionati in cui circolano molti più soldi rispetto al nostro per cui l’Italia non è più, da tempo, la prima scelta. Ecco perché l’Estra sta cercando l’occasione giusta da cogliere al volo ed ecco perché attendere è un buona strategia.
Maurizio Innocenti
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