
Lo stavamo aspettando e finalmente è arrivato. Per la gioia dell’Estra Pistoia. Ryan Hawkins ha giocato una grande partita e non solo per i punti messi a referto ma soprattutto per l’ottima difesa e per le tante cose utile che non si notano sul tabellino finale ma che in campo fanno la differenza. Hawkins contro Sassari ha aperto le danze con una tripla che gli ha dato fiducia e ha chiuso la contesa con i liberi della staffa. "Il gioco ad inizio partita – dice Hawkins – mi ha fatto capire dove dover andare per avere buoni tiri da tre punti e fortunatamente ne ho realizzati due subito che mi hanno aiutato a partire bene. Per quanto riguarda i liberi finali, ci alleniamo ogni giorno per questo, c’era pressione ma niente di che". Una prestazione, la sua, che tutti attendevano, anche se era fisiologico che Hawkins avesse bisogno di tempo per ambientarsi e calarsi in questa nuova realtà. "E’ la prima volta che gioco all’estero e che vivo all’estero – spiega Hawkins – e le queste due cose messe insieme hanno fatto sì che ci abbia messo un po’ di tempo e ci sto mettendo ancora un po’ di tempo, per capire dove sono anche se inizio a vedere meglio le cose ed a sentirmi più a mio agio e spero di farlo sempre di più non solo per quanto riguarda i punti ma in generale. Fuori dal campo sto iniziando a conoscere Pistoia – aggiunge – il cibo è fantastico, sono stato a Firenze, a Roma e sono andato a fare un giro sulla Montagna Pistoiese".
Una crescita, quella di Hawkins, che va di pari passo con quella della squadra che, pure lei, è sempre più a suo agio in questo campionato. Pistoia contro Sassari è partita forte, giocando un primo tempo di altissimo livello tanto da mandare in crisi gli avversari. "Nel primo tempo in attacco siamo stati grandissimi – prosegue Hawkins – abbiamo giocato molto bene. Nel terzo quarto abbiamo rallentato ma anche grazie a Sassari e poi nel finale abbiamo ritrovato un po’ di ritmo ma alla fine ciò che ci ha permesso di vincere è stata la difesa". Una vittoria importante sia per il morale ma soprattutto per la classifica tenendo conto del fatto che Brindisi e Treviso sono ancora ferme al palo. Un successo che ha fatto scattare la festa a fine partita. "La prima cosa da menzionare sono i tifosi – ammette Hawkins "- di sicuro alla fine della partita quando hanno cantato è una cosa che non ho mai visto negli Stati Uniti. E poi dobbiamo considerare che siamo partiti male in campionato però i tifosi ci sono sempre stati e questa è una cosa che apprezzo tanto. Per quanto riguarda il coro a fine partita vedevo gli altri che in altre gare mi dicevano di saltare – conclude –, io ho pensato non solo di saltare, ma anche altro. Così ho cercato di fare qualcosa di divertente per fare festa insieme ai nostri tifosi".
Maurizio Innocenti