REDAZIONE PISTOIA

Bonechi lascia a sorpresa dopo lettera intimidatoria

Il presidente della "Holding Arancione" ha rassegnato le dimissioni. Ha presentato anche una denuncia alle autorità di Pubblica sicurezza

Un fulmine a ciel sereno: Andrea Bonechi non sarà più il presidente della Holding Arancione, la cassaforte dell’Unione Sportiva Pistoiese 1921. Il commercialista ha rassegnato le dimissioni dalla carica dopo esser stato raggiunto a casa propria da una lettera anonima di intimidazioni il cui contenuto l’ha indotto a sporgere anche formale denuncia alle autorità di Pubblica Sicurezza. Il presidente della Pistoiese, Orazio Ferrari, ha subito espresso "piena solidarietà all’amico e dirigente Andrea Bonechi… La Pistoiese tutta esprime vicinanza al dottor Bonechi, professionista esemplare e vero cuore arancione". Dal canto suo Bonechi ha inviato una missiva ai mass media, nella quale ripercorre la sua storia personale all’interno della Pistoiese, prima del derby col Livorno chiedendo di renderla pubblica "non prima che la partita sia terminata onde evitare qualsiasi ripercussione sullo stato emotivo degli arancioni". Nella epistola "chilometrica", il professionista pistoiese scrive tra l’altro "lascio questo ruolo dopo oltre 11 anni, in un momento purtroppo gramo di soddisfazioni sportive, in un anno in cui ci aspettavamo il riscatto per celebrare una ricorrenza, il Centenario, che tocca le emozioni di una intera città che ha sempre visto nel colore arancione un simbolo in cui distinguersi e riconoscersi… (ho cercato di dare una mano) con Maltinti prima e poi nel passaggio della proprietà a Bozzi (e non a Snai), nel 2009 con il sindaco Berti, nella stagione immediatamente seguente a quell’offesa alla città che fu l’esclusione dai campionati professionistici, per la rifondazione della US, il ritorno nei pro con Ferrari… Lascio perché sento di non essere più nelle condizioni personali di poter essere utile, adesso che anche la Holding è entrata nel mirino della contestazione che monta da mesi… Credo sia un grande errore prendersela con chi ha la ‘colpa’ di adoperarsi ed impegnarsi più di altri a sostenere quei colori che ci appassionano oltre misura, ma evidentemente l’esasperazione originata dai risultati non all’altezza delle aspettative porta alcuni a non sopportare più nessuno. Non condivido, ma io rispetto anche questa posizione. Ma più anche delle offese che ho letto (e che certo non si possono accettare) anche verso la Holding, mi delude molto di più il silenzio di tanti che, pur delusi dei risultati, non condividono la contestazione, così come la finta indifferenza di tutta quella parte della città che è ben contenta che la Pistoiese sia nei professionisti e soprattutto che qualcuno se ne faccia carico, ma che si nasconde per non esserne coinvolta, pronta però a partecipare al primo momento di entusiasmo collettivo che dovesse arrivare… Dopo decenni con la sciarpa al collo trovarsi inviso perché ti adoperi per la stessa passione che muove chi contesta, è dura da accettare ed il rischio di finire coinvolto in discussioni fuori misura, per chi è un professionista e campa sulla propria reputazione, non è accettabile. Ricevere poi, oggi, anche una lettera anonima a casa propria diventa impossibile da digerire". Ed ecco la decisione irrevocabile: l’addio alla Pistoiese.

Gianluca Barni