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Avanguardia "caput mundi": ben dieci nazionalità nella stessa formazione

Avanguardia "caput mundi": ben dieci nazionalità nella stessa formazione

C’è una società calcistica che fa dell’inclusione, dell’aggregazione e della socializzazione le proprie ragioni di vita: l’Avanguardia di Renzo Corsini, entrata nel 70° anno della propria esistenza. Il sodalizio di calcio giovanile, da sempre al campo Frascari (o se preferite, Boario), ha squadre ricche, ricchissime di nazionalità. Un esempio su tutti? Quella guidata da Mirko Niccolai che presenta ragazzini italiani, ma pure d’origine statunitense, canadese, brasiliana, albanese, rumena, algerina, marocchina, pachistana e polacca. Ben 10 per una trentina di ragazzi. Un bel gruppo, i cui elementi si allenano e giocano volentieri. Una babele di lingue? "No, non c’è confusione, nessun disordine linguistico – racconta Niccolai –, anche se non è semplice dirigere un allenamento a ranghi completi. La lingua principale è l’italiano, che tutti comprendono, a cui da qualche tempo affianchiamo l’inglese, utile e prezioso anche per chi non lo conosceva. Se i ragazzi sono agitati, vista la giovanissima età? Come tutti. Hanno voglia di giocare a pallone e questo fa la differenza: sono attenti, sul pezzo, nessuno si fa prendere da strane idee o è svogliato. Da parte nostra cerchiamo di far sì che ognuno si esprima, senza fare inutili o controproducenti selezioni. A questa età, è giusto giocare per il gusto del gioco". In campo, parla il pallone; fuori, nello spogliatoio, un paio di lingue e tanta umanità.

Gianluca Barni