Luca Floridi, talento in musica e parole: "Suono per raccontare me stesso"

Tra i protagonisti di questa edizione zero del Blues Around, il cantautore pistoiese racconta a che punto è il cammino: "Che brivido sarebbe in futuro un tour negli stadi"

Il cantautore pistoiese Luca Floridi (Acerboni/FotoCastellani)

Il cantautore pistoiese Luca Floridi (Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 10 agosto 2020 - Un momento di verità irrinunciabile, un mezzo utile a raccontarsi al mondo senza filtri, spogliato di qualsiasi sovrastruttura o vezzo, per arrivare dritti al cuore di chi ascolta. Questo è l'idea di 'musica' per Luca Floridi, cantautore 31enne pistoiese, reduce da una serata inserita nel cartellone Blues Around sul palco della sua città lo scorso 30 luglio, in una centrifuga di emozioni che il giovane musicista non ha nessun imbarazzo a raccontare. “Esibirmi in piazza è stato un regalo inaspettato, arrivato tra l’altro nel giorno del mio compleanno – racconta lui, che sul palco del Blues Around, piano e voce, ha aperto il concerto degli Eugenio in via di Gioia –. Un’emozione bellissima e una grande soddisfazione, amplificata dalla risposta che ho subito percepito nel pubblico con cui ho sentito un’immediata affinità, un feeling bellissimo. Avevo il cuore che andava a mille”.

Nato musicalmente parlando nel 2012 con il gruppo BetterPlace, ha imboccato la strada da solista nel 2017 non senza prima porsi qualche domanda - “sapevo che volevo essere me stesso, volevo solo capire dove andare”, dice lui -: oggi, con diversi singoli all’attivo, numeri che fanno legittimamente sognare su Spotify e live programmati (27 agosto al Beat Festival di Empoli, il 7 settembre a Prato) e da riprogrammare insieme a Federico Mancosu (chitarre), Alessio Norelli (basso e Moog) e Daniele Pacini (batteria), aspetta l’uscita del suo album dal titolo “E’ solo un momento no”, attesa per metà settembre. Ma com’è successo il passaggio da una realtà come la band alla strada del solista? “Anche quando esisteva il gruppo il traino ero io in qualche modo – spiega Luca –-. Poi è arrivato un momento in cui ci siamo resi conto che non eravamo allineati quel tanto che serviva per andare avanti e così ci siamo sciolti. Era il 2017: ho preso una pausa per me stesso, del tempo per elaborare il momento e cercare una nuova ispirazione. Sono stati mesi di indagine continua con me stesso finché all’improvviso mi è nato tutto tra le mani. Poi l’incontro con l’etichetta Labella Dischi e le produzioni con Renato D’Amico e il 23 luglio dello scorso anno è uscito il primo singolo, ‘Una notte ubriaco’, finito subito in playlist editoriale di Spotify. Un trampolino di lancio importante”.

Da allora è passato un anno, ma la maturità artistica di Floridi è cresciuta rapidamente ed è tutta da ascoltare nel nuovo lavoro, dove ancora una volta musica e parole portano la sua firma. “Nei miei cassetti non mancano dischi di Dalla, Battisti, Fabi, di Brunori, di Cremonini insieme anche a nomi ancor più attuali come Calcutta o I Cani. Cosa sogno per il futuro lontano – prosegue il giovane artista, che nella vita di tutti i giorni fa il ricamatore a mano libera –? Un desiderio grandissimo, enorme direi, c’è e sarebbe riempire gli stadi con un tour tutto mio: dev’essere una sensazione da provare nella vita di un artista. Tolta la dimensione dell’irrazionale c’è qualcosa di più vicino e cioè continuare a scrivere, portare avanti la mia musica, le mie idee, cercare di arrivare al cuore di più persone possibili perché l’obiettivo di chi voglia dirsi musicista non può che essere questo”.