REDAZIONE PISTOIA

Martina Novelli, una delle anime di Electra Teatro a Pistoia

Oggi professoressa di Italiano, un tempo di Religione a Marliana

Martina Novelli, insegnante e sceneggiatrice

Pistoia, 20 novembre 2021 - “Sorridere è vivere come un’onda o una foglia, accettando la sorte. È morire a una forma e rinascere a un’altra. È accettare, accettare, se stesse e il destino” (Cesare Pavese). La poesia, volendo, si trova dappertutto: basta fermarsi un attimo, a mente sgombra dai pensieri, lasciandosi trasportare dalle emozioni. E allora, ad esempio, ecco “la magia dei tramonti di Marliana. Strepitosi. In certe serate, si vedeva pure il mare”. O si immaginava, probabilmente. Suggestioni degli splendidi paesaggi valdinievolini, rievocati da Martina Novelli: un sorriso che non si dimentica. A Marliana, appunto, raccontano che scolari, genitori e colleghi non abbiamo dimenticato la giovane insegnante di Religione delle primarie, oggi professoressa di Italiano, Storia e Geografia alle scuole medie inferiori, come si sarebbe scritto un tempo, Marconi – Roncalli a Pistoia.

A lei, sceneggiatrice/addetto stampa nonché nel Consiglio di Electra Teatro, reduce dai successi di “Stabat Mater”, il lavoro teatrale del regista Giuseppe Tesi a cui ha contribuito non poco, piace partire dalla Valdinievole, luogo di incantevoli ricordi.

“Alla scuola primaria di Marliana ho trascorso un bellissimo anno scolastico: ci ho lasciato una parte di cuore. Mi sono trovata molto bene, con tutti. In primis, i bambini: educati e interessati, curiosi e sorridenti. Un’esperienza favolosa”. Pallavolista in gioventù all’Unione Volley Pistoiese, laureata in Lettere Moderne, Filologia Moderna, a Firenze, una tesi su Giovanni Pascoli, oltre alla poetica del fanciullino ama in particolare le letture di Montale, Verga e Pirandello.

“L’incontro con Tesi, nel 2013, è stato fortuito e fortunato. Un docente fece il mio nome per la revisione alla tesi di laurea del regista e da lì ho iniziato a collaborare con Electra Teatro. Sino all’ultima fatica, ‘Stabat Mater’, nella quale io e Giuseppe abbiamo cercato di semplificare, senza banalizzarlo, il testo Madri della poetessa Maria Frisina, rendendo alcune parti liriche, non semplici, in prosa. Tutto questo per consentire ai 12 detenuti della Casa Circondariale di Santa Caterina in Brana di recitare al fianco degli attori Melania Giglio e Giuseppe Sartori.

Io attrice? No, non farebbe per me: devo essere e sentirmi preparata, per affrontare tutte le cose della vita”. Nel frattempo, oltre che nell’amata Valdinievole ha insegnato sulla montagna pistoiese, Campotizzoro Piteglio San Marcello Pistoiese “Di quei posti rammento il calore. Anche se faceva freddo”, nella Piana a Vignole (“L’allegria: mi sono divertita tanto”), e a Pistoia (“Descriverla è difficile: è casa mia, dove sono nata”). Sposata con Alessandro, entrambi amanti dei viaggi esotici (quando era possibile viaggiare lungo i sentieri del mondo), trascorre il poco tempo libero con le amiche e torna a emozionarsi con, per cantarla alla Battiato, “i rossi tramonti che si perdono nel nulla”. O in un mare di sensazioni.

Gianluca Barni