
L’analisi di fine 2024 realizzata dal Dipartimento di ricerca di Intesa Sanpaolo che ha pubblicato il consueto report dei distretti prendendo in esame i dati al 31 dicembre scorso (Foto Germogli)
Pistoia, 29 maggio 2025 – Toscana seconda regione italiana per export distrettuale in Italia? Sì, vero, ma non certo per merito dell’andamento del mercato di esportazione dei distretti che riguardano il nostro territorio, ovvero il florovivaistico, il calzaturiero e il comparto del mobile. A dircelo è l’analisi di fine 2024 realizzata dal Dipartimento di ricerca di Intesa Sanpaolo che ha pubblicato il consueto report dei distretti prendendo in esame i dati al 31 dicembre scorso.
I numeri generali dicono che l’export toscano è arrivato a 37,7 miliardi di euro con +20.3% rispetto all’anno precedente e ampiamente al di sopra della media nazionale (+3,3%). Calandoci sul nostro territorio, invece, c’è il florovivaistico che si è mantenuto stabile, registra un segno negativo abbastanza contenuto il calzaturiero di Lamporecchio (-2,3%) mentre è ben più ampio quello del mobile di Quarrata e Prato con un complessivo -17,1% (contrazione addirittura di un quarto nella seconda metà dell’anno) ed una riduzione che ha interessato ogni periodo del 2024 con cali pesanti di esportazioni verso Francia (-18,9%), Stati Uniti (-17%) e Germania (-16,7%).
Il florovivaismo è passato da un export di 349 milioni del 2023 ai 350 del 2024, quindi variazione davvero minima, facendo vedere complessivamente un +4,1% nel primo semestre dell’anno scorso che, per antonomasia, è quello maggiormente dedicato alla vendita dei prodotti verso i paesi europei e non solo. Interessanti, poi, anche i dati che riguardano le esportazioni negli Stati Uniti alla luce dei cambiamenti che si stavano materializzando sul finire dello scorso anno con l’introduzione dei dazi da parte degli Stati Uniti anche se i veri effetti si vedranno nelle panoramiche dei prossimi mesi. Da segnalare, infine, nonostante per ora ci sia numeri comunque bassi, che per il mondo del verde sono cresciute molto le esportazioni verso Austria (+25,6%) e Ungheria (+48,5%) in attesa di svilupparle ulteriormente. Per il florovivaistico il problema non sussiste, perché non ci si sposta da quota 0 (le piante pistoiesi non vanno in America) mentre il mobile dopo un notevole exploit del primo trimestre (+46,2%) è arrivato a perdere il 67,4%.
E il mercato americano che tira la cinghia si fa sentire anche nel calzaturiero di Lamporecchio, arretrato del -14,6% di media. Discorso a parte, invece, per il sistema moda che comprende più territori ed è interprovinciale ma che per la nostra provincia è dirimente in tutta la piana: un comparto che resta quello col maggior valore assoluto ma che vive davvero, e sempre di più, sulle montagne russe andando a creare problemi a tutta la filiera.