Vivai e capannoni sommersi : "Il grosso degli effetti sulle colture si vedrà tra qualche settimana"

Il centro città salvo, inondazioni da Bottegone in poi: disagi a sud, in via Casone dei Capecchi. Brana e Bure hanno retto bene. Tesi (Coldiretti): "Le aziende possono documentare le perdite".

Scantinati, appartamenti, abitazioni, mobilio, automobili, attrezzi da lavoro. La furia della piena nelle campagne pistoiesi, specialmente da Bottegone spingendosi verso sud-est ai confini sia con Agliana che con Quarrata non ha risparmiato nulla. E, visto che l’acqua si lega alla terra che è l’elemento che caratterizza la principale economia pistoiese, ovvero il vivaismo, sono state numerose le aziende - grandi o a semplice conduzione familiare - che si sono ritrovate a dover gestire questa emergenza che, però, presenterà il conto in vista della nuova stagione soltanto fra un mese. "Nella zona più bassa del vivaio – racconta Lorenzo Andreini, titolare dell’azienda omonima e componente del comitato di Coldiretti Giovani Impresa Pistoia - c’è un metro e mezzo d’acqua e continua a piovere. Inoltre l’acqua è penetrata in ufficio, dove ancora non si accede per evitare guai peggiori. Allagato anche il capannone con i mezzi agricoli". Per il numero uno di Coldiretti Pistoia, Fabrizio Tesi, c’è anche dell’altro. "Il grosso dei danni si vedrà tra qualche settimana – afferma – quando gli effetti negativi di fango ed acqua sulle colture si potranno valutare. Lo stato d’emergenza consente alle aziende di documentare i danni e segnalare il tutto ai nostri uffici ma, in questa prima fase, siamo ovviamente vicini a quelle imprese che stanno cercando di limitare i danni". Fra gli aspetti strani di questa alluvione c’è stato il fatto che alcune località storicamente pronte ad andare sott’acqua non ci sono andate, vedasi Canapale piuttosto che Badia a Pacciana o, in maniera imponente, Il Chiodo per raggiungere Chiazzano.

Questo perché i torrenti che scorrono a nord dell’Ombrone, Brana e Bure in primis, hanno retto bene il colpo mentre sono andati in difficoltà quelli che viaggiano a sud. I primi disagi e danni, esclusivamente materiali, si sono registrati a Bottegone con garage e cantine allagate nella zona di via Foresi, via Casone dei Capecchi e via Attilio Piccioni dove ci sono tutte strutture costruite recentemente. Anche a 24 ore dagli allagamenti, la Protezione Civile era ancora impegnata a liberare dall’acqua i piani più bassi e i seminterrati che non hanno retto l’urto dell’arrivo dell’acqua.

"La potenza della pioggia è stata davvero incredibile – commenta don Piergiorgio Baronti, parroco di San Michele Arcangelo a Bottegone – io non mi sono mosso di casa e solo ieri mattina ho visto in giro la situazione che, va detto, per la nostra comunità non è stata delle peggiori". La situazione si è fatta più critica a Piuvica e, in direzione Valenzatico, dopo San Sebastiano: ancora nel pomeriggio di ieri tutte le strade che portano a Quarrata erano chiuse in direzione nord-sud per evitare di ingolfare la viabilità nei tratti con la presenza di fossi e rii ancora carichi d’acqua. Così come non si poteva andare verso Olmi lungo via Fiorentina. Ed il fatto di veder scendere il buio col ritorno di qualche goccia di pioggia ha subito fatto scattare la paura negli occhi dei residenti.

Saverio Melegari