A Pistoia i parenti tornano a incontrare i ricoverati: "Dopo due mesi, che emozione"

Al San Jacopo il progetto per consentire gli incontri: oggi i primi quindici

Accoglienza visite (foto Acerboni/FotoCastellani)

Accoglienza visite (foto Acerboni/FotoCastellani)

Pistoia, 24 dicembre 2020 - “Rivedrò mio padre dopo due mesi e mezzo e qualunque sia la procedura da fare la farò, basta vederlo di persona”. Marco Pini è stato il primo oggi a varcare il reparto Covid del San Jacopo di Pistoia per andare a trovare il babbo, 73 anni, ricoverato dal 18 ottobre e che fino ad oggi ha potuto solo sentire via telefono.

L’emozione era palpabile ed ad accoglierlo per questa giornata speciale c’erano oltre all’infermiera che si sarebbe occupata della sua vestizione, anche la direttrice sanitaria Lucilla Di Renzo e la presidente della società della salute Anna Maria Celesti, che ha lanciato la proposta degli incontri tra parenti e ricoverati in ospedale.

E’ stata oggi la prima giornata di visite in ospedale dopo il via al progetto “Incontriamoci. Un abbraccio di sguardi”. Quindici le persone che hanno potuto “riabbracciare” il proprio caro sia nei setting no Covid che in quelli Covid. “Per quanto riguarda i reparti Covid entrerà una persona ogni ora per dare il tempo al parente di vestirsi e svestirsi – ha spiegato Di Renzo -. Quando li abbiamo chiamati per comunicare l’opportunità abbiamo avvertito timore ma tutti sono stati entusiasti della cosa. Devo ringraziare anche gli operatori che hanno rassicurato tutti quanti sulle procedure di sicurezza”.

Il San Jacopo è il primo ospedale nell’Asl Toscana Centro a dare questa opportunità ai parenti dei malati. “Oltre alla terapia farmacologica c’è quella psicologica – ha commentato Anna Maria Celesti – Sono certa che per una persona isolata da settimane, vedere il proprio caro rappresenti una spinta in più verso la guarigione. Voglio sottolineare poi che questa opportunità viene data anche nel reparto di cure intermedie del vecchio Ceppo”.