
Villa di Piteccio insorge "Il nostro paradiso rischia di sgretolarsi Transennare non basta"
Appena passato l’abitato di Piteccio, prima periferia collinare di Pistoia, c’è un ponticello in pietra sulla sinistra che collega ad una stretta strada che dal fondo valle unisce una decina di piccoli gruppi di case sparsi sul versante della collina fino alla sua sommità. Le abitazioni fortunatamente sono state ripopolate anche da giovani e da famiglie. Sono circa duecento le persone che hanno deciso di vivere su quella collina, o di sceglierla per fattori economici o per qualità della vita. Ma in quel verde, non è tutto rose e fiori. Lungo via Villa di Piteccio, così si chiama la strada, la colonna sonora delle giornate è scandita dai rumori del bosco e dal continuo suono dei clacson dei mezzi dei residenti, che si avventurano su e giù per la collina. E sono proprio alcuni residenti ad aver chiamato La Nazione per denunciare quelli che ritengono essere pericoli e criticità. "Anche qui manca il guardrail – indica amareggiato Franco Gelli –. Bartolomei dichiarò che se messo non reggerebbe perché secondo i geologi del Comune questa è la situazione. E così al momento siamo senza protezioni e con restringimenti di carreggiata, in punti dove ci sono dei bei strapiombi. E ci sono punti dove la strada, crepata, sembra stia muovendo verso valle. Gli unici interventi del Comune dal 2013 a oggi sono stati mettere transenne e cartelli. Ma non risolvono il problema, anzi. Per dire, anche le fossette per l’acqua sono completamente intasate da terra, erba e piante tagliate che hanno riempito e impediscono che l’acqua scorra, così che quando piove le strade diventano un fiume. C’è una frana di marzo che il Comune ha solo transennato. Ci sono ancora sassi e alberi pericolanti che ancora vengono giù – denuncia il residente –. Su una curva la strada sta cedendo, ci sono le crepe sull’asfalto e a margine uno strapiombo di 20 metri. Anche qui, oltre la striscia gialla e i paletti, non abbiamo visto altro intervento".
E quello che preoccupa tutti è l’eventualità che si aggravi la situazione. "Unica strada e senza sfondo, se succede qualcosa nessun mezzo di soccorso può arrivare – dice Sonia Conficconi –. Una roulette russa giornaliera per colpa dell’incuria. Gli unici interventi visti sono dei vigili del fuoco in momenti di emergenza. Ci sentiamo abbandonati".
"Tutta la strada è un tunnel tra le acacie che piegano spaventosamente sulla carreggiata – evidenzia Ubaldo Breschi durante il sopralluogo effettuato insieme a noi –. Sono un costante pericolo, rischiano di venire giù, vuoi per una frana o per il vento. Dice il Comune abbia fatto ordinanze per obbligare i proprietari a pulire, ma nessuno l’ha rispettata. Forse a causa anche dei costi elevati richiesti, ma questo a noi non riguarda, quello che interessa è la sicurezza e attenzione, decantate sempre dagli allora candidati sindaco. Si sono visti tutti a Villa, passate le elezioni, fine".
Gabriele Acerboni