Vicofaro, guerra a colpi di Tar L’avvocato Nesi pronto al ricorso

Dopo l’accesso agli atti ha ottenuto dal Comune il testo dell’ordinanza di inagibilità dei locali "La possibilità di sanatoria deve passare dal dibattito in consiglio comunale e dalle osservazioni"

Era già pronto a ricorrere al Tar prima ancora di ricevere, dal Comune di Pistoia, il testo dell’ordinanza con cui, il 20 ottobre del 2022, era stata dichiarata l’inagibilità dei locali della chiesa e della parrocchia di Vicofaro che accolgono numerosi migranti. L’intenzione dell’avvocato Ettore Nesi del foro di Pistoia, che assiste in sede civile una residente del quartiere per i danni riportati dall’immobile di sua proprietà, è diventata subito realtà dopo aver ottenuto l’accesso agli atti. Nel testo si ordina di provvedere alla cessazione immediata dell’uso residenziale di chiesa e parrocchia. "Nel testo – spiega l’avvocato Nesi – vengono evidenziati tutti i profili di rischio. Ma c’è un paragrafo che mi ha stupito ed è questo: “La dichiarazione di inagibilità potrà essere considerata decaduta qualora i responsabili della struttura, presentando Scia per l’agibilità dei locali, adempiano a quanto riportato in materia di impianti, caratteristiche igienico-sanitarie e sottoscrivano, con l’amministrazione comunale, una convenzione per usi temporanei del Testo Unico dell’edilizia, per l’uso provvisorio del complesso parrocchiale per l’accoglienza di un numero di persone adeguato alle potenzialità della struttura“. In pratica – osserva il legale – si può andare in deroga agli strumenti urbanistici fino a ottenere il permesso di un centro di accoglienza senza indicare il numero degli ospiti, questo se si adeguano a tutte le prescrizioni del Comune. Ho fatto fare una mia perizia, anche fotografica, e le condizioni delle camerate sono spaventose. Il degrado non può essere causato da abusi edilizi e non si può chiedere un salvacondotto al Comune. Non ci sono i presupposti per andare in deroga. E se anche il Comune e Vicofaro si trovassero d’accordo, tutto questo dovrebbe passare dal dibattito in consiglio comunale, e questo comporterebbe anche le osservazioni della cittadinanza. Tutta questa fase di partecipazione viene a mancare. E ci sono i residenti che trovano sulla loro pelle una decisione illegittima.

"Quindi ricorro al Tar contro l’ordinanza. C’è una comunità che sta creando problemi di carico urbanistico, un insediamento di 150 persone, con esigenze di tutti i tipi. Il 13 dicembre scorso – ricorda infine Nesi – il giudice civile si è pronunciato dopo il nostro ricorso d’urgenza: ha ordinato alla parrocchia l’immediata rimozione dei rifiuti sul lastrico solare della mia assistita, che abita a ridosso del complesso parrocchiale, con una sanzione di 10 euro per ogni giorno di ritardo".

Nella diffida del 4 novembre scorso, come si ricorderà, l’avvocato Nesi aveva annunciato l’azione giudiziaria civile: "Per il ristoro dei pregiudizi patiti e patiendi, patrimoniali e morali, che sono stati cagionati dall’omesso, ovvero ritardato, esercizio degli invocati poteri di vigilanza e di controllo".

l.a.