Caso Vicofaro. Don Biancalani si difende: 'Noi togliamo i ragazzi dalle strade'

La polemica è scoppiata dopo l'arresto di un giovane gambiano ospite del centro

Don Bianacalani (Foto Castellani)

Don Bianacalani (Foto Castellani)

Pistoia, 15 marzo 2018 - «Questi ragazzini, dalle loro ville, riescono a vedere cosa succede nella vita reale? Mi rivolgo all’Amministrazione: il sindaco Alessandro Tomasi condivide le loro dichiarazioni?». Queste le parole al vetriolo con cui don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, risponde alle dichiarazioni dei consiglieri comunali di FdI Gabriele Sgueglia e Lorenzo Galligani, che hanno paventato la possibilità di chiudere i centri di accoglienza, definendoli pericolosi per i cittadini.

La polemica è scoppiata in seguito all’arresto di un giovane gambiano ospite della struttura gestita da don Massimo Biancalani: il ragazzo è stato infatti scoperto dalla polizia a spacciare hashish nel centro storico ed era già stato cacciato da una cooperativa per un precedente analogo. «La nostra comunità, lungi dal rappresentare un pericolo, sta svolgendo un servizio importante per la città, togliendo dalle strade questi ragazzi, che comunque sono tranquilli e benvoluti. Sono meravigliato e ferito dal fatto che due dei nostri consiglieri comunali non capiscano, o non vogliano capire, l’importanza del lavoro che stiamo facendo per aiutare gli emarginati – ribatte Don Biancalani e continua –. Dall’estate scorsa abbiamo aiutato 150 persone, tra italiani e migranti, e al momento ne ospitiamo una settantina: con questi numeri è chiaro che qualcosa possa sfuggirci. Noi possiamo limitare al massimo qualsiasi rischio, e ci impegniamo a farlo, ma non possiamo garantire per il comportamento di ogni singolo ospite in ogni momento».

Il parroco di Vicofaro spiega che il giovane arrestato ha sbagliato e motiva così le sue azioni: «Noi certo non possiamo garantire una paghetta ai nostri ospiti, che si ritrovano quindi senza un soldo in tasca e può succedere che, certamente sbagliando, si facciano tentare dalla possibilità di un guadagno facile».

Il parroco trova però inaccettabili le dichiarazioni dei consiglieri comunali e si rivolge direttamente all’Amministrazione: «Le parole tracotanti e minacciose di Galligani e Sgueglia sono frutto di un pregiudizio ideologico che i due manifestano fin dai tempi in cui erano studenti e che è ben lontano da quelle radici cristiane di cui il loro partito fa vanto. Voglio sapere cosa ne pensa il sindaco Alessandro Tomasi e, se è d’accordo con la possibilità di chiudere i nostri centri d’accoglienza, che progetto ha a riguardo. Non vedo come buttare questi ragazzi in mezzo a una strada possa migliorare le cose o risolvere le attuali problematiche: qui ci assumiamo tutti i rischi, cerchiamo di accertarci dell’affidabilità di ogni singolo ospite e aiutiamo i ragazzi a cercare un lavoro. Il pericolo è altrove, non certo qua dentro».