"Vicofaro, situazione fuori controllo". Ora l’appello a Diocesi e istituzioni

Il Comitato dei residenti torna all’attacco chiedendo garanzie di maggior sicurezza e interventi concreti. Don Biancalani si difende: "Riconosco le criticità nel sistema dell’accoglienza, aperto al dialogo"

Don Biancalani

Don Biancalani

Pistoia, 26 gennaio 2023 - "Una situazione fuori controllo". Così i residenti di Vicofaro, costituitisi in comitato, definiscono il centro di accoglienza allestito da don Massimo Biancalani nella parrocchia di Santa Maria Maggiore. A pochi giorni dall’ultima lite con coltello avvenuta a Vicofaro, dove un giovane migrante è stato ferito con una coltellata alla mano, si solleva il comitato locale con una lunga la lista di accuse. Dai "problemi di ordine igienico sanitari e di sicurezza", alla presenza di "soggetti potenzialmente pericolosi e di pregiudicati per reati gravi. Impossibile tenere il conto di questo flusso". La parrocchia di Vicofaro si sarebbe trasformata, a detta dei residenti in un "hub di smistamento, dove le persone soggiornano per pochi mesi. Quindi anche trovare una sistemazione per i circa 150 migranti ospitati in questo momento, non risolverebbe il problema". La lettera si conclude con un appello alle istituzioni. "Chi ha consentito per tutti questi anni che si potesse creare questa situazione? Dovrà assumersi le proprie responsabilità. Aspettiamo una risposta dalla prefettura, dal Comune, dalla questura e dal vescovo".

Don Massimo Biancalani, dal canto suo, ribadisce di non aver mai negato le criticità nell’accogliere un così vasto numero di migranti. La sua proposta diretta ai membri del comitato di Vicofaro è quella di aprire una linea di dialogo e confronto. "Non sapevo niente di questa lettera – commenta don Massimo Biancalani –, dispiace perché con i membri del comitato ci vediamo spesso, in caso di disagio possono sempre venire a parlare con me. Riconosco che nell’accoglienza che offriamo ci siano delle criticità e non l’ho mai negato, facciamo il possibile con le sole nostre forze per non lasciare queste persone per strada. Nel caso di problematiche che sorgono con la comunità parrocchiale preferirei che ci fosse un confronto diretto". La criticità maggiore per don Massimo risiede nella mancanza di aiuti, risorse e percorsi di accoglienza da parte delle istituzioni. "Molti degli immigrati ospiti di Vicofaro necessitano di una presa in carico da parte delle istituzioni – aggiunge don Biancalani –. Noi, come parrocchia, e la Chiesa con la Caritas, facciamo il possibile e mettiamo in campo tutte le nostre forze. L’accoglienza di base fornita a Vicofaro andrebbe coadiuvata e rafforzata, dopodiché a queste persone andrebbe offerto un percorso istituzionale strutturato per la loro integrazione. È chiaro che occorrono altre strutture, non dovrebbe ricadere tutto su Vicofaro, il problema è che non ce ne sono".