
Roberto Vettorello
Pistoia, 27 ottobre 2017 - C'è chi colleziona francobolli, farfalle, riviste di Topolino, accendini e pipe e così via, per appagare il proprio intimo, singolare desiderio di conservare oggetti che in certo qual modo fanno parte della propria natura. E c’è anche chi colleziona copie della prima pagina de La Nazione per ricordare eventi, specialmente drammatici, che in futuro faranno parte della storia di una nazione, del mondo.
Il signor Roberto Vettorello, nativo di Chioggia e residente a Pistoia dal 1995, mentre stava rovistando nella palestra che gestiva suo padre Danilo ad Asti, ha trovato una pila di copie de La Nazione, tutte sistemate in buon ordine. Sorpreso, le ha sfogliate e ha notato che erano tutte prime pagine del quotidiano fiorentino, datate diverse decine d’anni fa.
«La prima impressione – racconta Vettorello – è che fosse carta straccia, poi sfogliando mi sono reso conto che si trattava di copie che raccontavano eventi molto importanti avvenuti in Italia e in America». Vettorello non sa chi sia stato a conservare quelle copie. «Più che a mio padre, che abitava ad Asti e lì La Nazione certamente non arrivava, penso a mio nonno Duilio che, in quanto finanziere, viaggiava spesso per l’Italia».
Ricordiamo alcune ‘prime pagine’ di quella preziosa collezione: l’armistizio tra Italia e gli anglo-americani del 9 settembre 1943, l’annuncio di Mussolini della nascita del fascismo (25-10-1922), l’assassinio di J.F.Kennedy e la tragedia del Vajont del 1963, l’assassinio del commissario Calabresi (1972) e tante altre, che sono straordinarie testimonianze storiche. Gli articoli, naturalmente, portano in calce le firme prestigiose di grandi giornalisti de La Nazione, tra cui Domenico Bartoli, Girolamo Modesti, Giorgio Batini, Franco Nencini. Chiediamo al signor Vettorello che cosa intenda fare di quella preziosa collezione? «Qualcuna la terrò per me, le altre le cederò alle biblioteche pistoiesi. E’ un doveroso omaggio alla memoria di mio padre e di mio nonno».