Bimbo non vaccinato, non entra all'asilo

Genitori avvisati con una raccomandata. E loro: "Siamo andati dai carabinieri"

Vaccini

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Pistoia, 9 ottobre 2018 - Sospeso dall’asilo che frequentava da due anni perché non vaccinato. Il piccolo, 5 anni, da questa settimana non può più varcare le porte della struttura. Si tratta del primo provvedimento del genere notificato ed effettuato nel pistoiese, dopo l’entrata in vigore della legge Lorenzin.

Mentre in altri casi, registrati in provincia, sono arrivate sempre lettere di avvertimento per le famiglie non in regola ma nessuno ha impedito ai piccoli di entrare in struttura, questa volta ai genitori del bambino è stato direttamente comunicato il provvedimento senza alcun avviso preventivo.

"Sia le insegnanti che la direttrice dell’asilo paritario (gestito da un consorzio, ndr) che frequentava mio figlio hanno avuto con me sempre e soltanto colloquio informali, nei corridoi per intenderci – racconta la mamma del piccolo – Alle domande che mi venivano poste ho sempre risposto in maniera precisa, ma non è mai stata inviata nessuna lettera di avvio del procedimento prima della raccomandata che ci comunicava, appunto, la sospensione di mio figlio e il divieto assoluto di entrare nell’asilo. Non credo sia un procedimento giusto".

E proprio per tutelarsi i genitori del piccolo sono già andati dai carabinieri di Pistoia. Consigliati dall’avvocato Chiara Scartabelli, con la quale la famiglia ha avuto già un colloquio formale, l’idea è quella di sporgere querela o fare un ricorso al Tar. "Abbiamo subito una vera e propria aggressione – tuona la mamma – Basta dire che l’insegnante ha consegnato i fogli sulla vaccinazione a chi non era in regola davanti a tutti i genitori della classe".

Ma perché il piccolo non è stato vaccinato? "Abbiamo chiesto e ottenuto un colloquio con medici e infermieri del centro vaccinale dell’Asl – spiega la mamma – Il primo incontro però non è riuscito a toglierci i timori e i dubbi che tutt’oggi abbiamo sulla vaccinazione. Proprio per questo abbiamo proceduto a chiedere un ulteriore colloquio, che ci è stato negato. Nel frattempo però la Regione ci ha inviato l’avviso di avvio del provvedimento sanzionatorio». «E’ la prima volta che a un minore viene fisicamente impedito l’ingresso a scuola – sottolinea l’avvocato Scartabelli – Nelle scuole dell’infanzia statali e comunali non si è arrivati ancora a tanto, anche perché impedire ad un bambino di entrare nella scuola che ha sempre frequentato è un atteggiamento controverso".