
Facce tese, facce stanche, ma anche qualche sorriso che accompagna una gran voglia di ripartire. Ovunque, però, cumuli impressionanti di macerie, merce da buttare, mobili, vetrine: oggetti che un tempo arredavano negozi e che ora sono solo un rifiuto da smaltire. Questo quanto incontrato dal sopralluogo sui luoghi dell’alluvione da Confcommercio, che nella giornata di ieri ha fatto il punto della situazione sul territorio quarratino, uno dei più devastati dall’alluvione. La primissima stima dei danni, elaborata nelle scorse ore, è confermata: circa 10 milioni di euro di danni nel solo comune di Quarrata patito da circa 150 aziende. Numeri giganteschi se si pensa che si parla del solo territorio comunale di Quarrata. "Assistiamo alla totale devastazione della rete commerciale di questa città – sottolinea Tiziano Tempestini, direttore Confcommercio Pistoia-Prato –. Abbiamo ipotizzato circa 10 milioni di euro di danni nella sola cittadini ma sarà una stima che andrà aggiornata, perché il timore è che possano essere di più. Circa il 90% di questi danni è legato alle strutture dei negozi, il resto riguarda la merce perduta o rovinare". La quasi totalità dei negozi è chiuso e una minoranza ha in programma di riaprire a breve. "Al momento – prosegue Tempestini – 9 negozi su 10 sono chiusi. Solo questo è un dato che, per l’economia di una città, mette i brividi. Chi è aperto sta pulendo o riparando i danni, ma gli affari sono fermi". Ripartire non sarà facile. Gli imprenditori ce la stanno mettendo tutta e anche di più ma, secondo Confcommercio, anche le istituzioni devono fare velocemente la loro parte.
"É un momento di estrema incertezza per centinaia di lavoratori – conferma Tempestini – ma dagli imprenditori vediamo una gran voglia di ripartire. La volontà e la caparbietà ci sono, ma da sole non bastano. Le istituzioni devono mettere in condizioni le aziende di poter ripartire. Chiediamo un intervento a tutti livelli: vanno fermate le scadenze fiscali e contributive per chi ha avuto danni. Vanno create le moratorie da parte degli istituti di credito per permettere agli imprenditori di rialzarsi". In questo scenario, alcune aziende dichiarano di aver bisogno di attingere alla cassa integrazione straordinaria per i dipendenti. "Quelle danneggiate sono piccole imprese, per lo più – conclude Tiziano Tempestini –. Secondo le nostre stime, a Quarrata saranno circa il 19% circa delle aziende ad accedere a questo strumento fiscale. É un inizio, ma per un tessuto economico così vaso e così devastato servono ben altre risorse".
Francesco Storai