
Chiesa gremita ieri mattina a San Piero per il funerale dell’imprenditore e dirigente sportivo. Il ricordo di don Tofani: "L’ho conosciuto da ragazzo e aveva già la sua passione per il calcio". .
La bandiera dell’Aglianese e tante persone sul sagrato della chiesa di San Piero hanno accolto il feretro di Antonio Scatizzi, mentre la chiesa era già piena. Attorno ai familiari dell’imprenditore, ex calciatore e dirigente sportivo, morto a 77 anni, si è riunita la comunità intera. C’erano il sindaco di Agliana Luca Benesperi e il consigliere delegato allo sport Tommaso Allori, c’erano i volti storici del club neroverde nel quale Antonio si era distinto per talento e passione, come giocatore e poi da dirigente. E tantissimi concittadini, parenti, amici e anche l’ex sindaco di Agliana, Marco Giunti. La santa messa, accompagnata dal coro parrocchiale, è stata concelebrata dal parroco di San Piero don Paolo Tofani con don Luciano Tempestini, carissimo amico di Antonio. "Il Signore ha sconfitto la morte e ci ha predestinati all’eternità – ha detto don Tofani -. Se viene meno una persona a cui vogliamo bene scopriamo misericordia, compassione e vicinanza, come sta dimostrando la comunità qui riunita. Antonio ha vissuto nella convivialità e condivisione, era molto coinvolto nelle cose della terra ma con lo sguardo rivolto verso Dio. Ha saputo cogliere nei momenti ludici e goliardici cosa conta nella vita. Ha lasciato dietro di sé l’amore per la famiglia e i suoi cari".
Il sacerdote ha ricordato gli oltre cinquant’anni di vita coniugale con l’amata moglie Felicita, l’amore per la figlia e il figlio, il genero e la nuora, le nipoti, la sorella e il nipote: "Ha amato tanto la sua famiglia – ha evidenziato don Tofani -. Quando una persona non è più presente con il suo volto, resta quanto ha saputo donare". Poi il parroco ha messo in evidenza la sana ironia di Scatizzi: "Era ironico anche su sé stesso e sulla sua malattia, che ha saputo sopportare preparandosi all’incontro con Dio". Nel suo ricordo di Scatizzi, don Paolo ha raccontato anche di avere conosciuto Antonio da ragazzino a Quarrata, quando frequentavano le scuole medie. "Già allora giocava a calcio nei Boys – ha rievocato don Paolo -. Poi l’ho ritrovato quando sono arrivato parroco qui a San Piero. Fino da giovane era promettente nel calcio, è stato anche imprenditore. Un uomo che si è assunto le responsabilità". Il parroco ha informato che, per volontà della famiglia, le offerte raccolte durante la messa saranno devolute alla Caritas parrocchiale. Quando il feretro ha lasciato la chiesa, al termine della celebrazione, sul sagrato un applauso dei presenti è stato l’ultimo saluto e il segno di gratitudine della comunità per un concittadino di spicco, che lascia un segno indelebile.
Piera Salvi