
La manifestazione di protesta del. 13 aprile del 2019, con i sindaci di allora e una vasta partecipazione della popolazione
Torna sotto la luce dei riflettori, o meglio delle fiaccole, la vicenda dell’Ospedale Pacini. Sono il Comitato Regionale Emergenza Sanità Toscana (Crest) e i Comuni di Abetone Cutigliano e San Marcello Piteglio a promuovere una fiaccolata che, a partire dalle 21 di venerdì primo agosto, prenderà il via dall’ex ospedale per raggiungere la piazza principale. Nella nota con la quale gli organizzatori spiegano le motivazioni si legge: "Marciamo per chi ci abita e per chi ci visita: senza un vero ospedale e un pronto soccorso non c’è sicurezza. Per chi ha lottato, sperato, insistito. Perché questa non è una battaglia contro il passato, ma per il futuro. Per dire che non vogliamo un ospedale di serie C solo perché viviamo sulla Montagna Pistoiese, perché ogni cittadini ha diritto di sentirsi al sicuro, ovunque viva, perché la speranza è ancora viva. E stavolta brucia in ogni fiaccola."
La manifestazione ricalca i temi di quella analoga del 13 aprile 2019, nel corso della quale i sindaci d’allora, Diego Petrucci e Luca Marmo, presero dal palco l’impegno di difendere l’operatività della struttura. I fatti, purtroppo, non sono andati come sperato e infatti, a sei anni di distanza, si ripropongono gli stessi temi e con gran parte degli stessi protagonisti. Tra i volti nuovi quello del sindaco di Abetone Cutigliano, Gabriele Bacci, al posto di Diego Petrucci. Questa volta, sul palco, a dire la sua ci sarà anche il Crest. Cittadini e istituzioni – è l’argomento che veramente fa la differenza – insieme per il riconoscimento del Pacini come ospedale di area disagiata ai sensi del Decreto ministeriale numero 70 del 2015. Un tema sul quale in Regione ci sono stati cambi di rotta che hanno esacerbato gli animi e portato alla sostanziale riduzione dell’attività fino a riaccendere le richieste che si manifesteranno di nuovo venerdì: prima di tutto una fiaccolata per chiedere il ritorno di un vero ospedale con pronto soccorso.
Andrea Nannini