REDAZIONE PISTOIA

Un ritmo che conduce dal deserto alla città

Il grande percussionista Dudù Kouate sarà a Pistoia per tutta la giornata di sabato: masterclass alla Fondazione Tronci e concerto al Funaro

Dudù Kouate, polistrumentista senegalese sarà a Pistoia nella giornata di sabato 7 dicembre

Dudù Kouate, polistrumentista senegalese sarà a Pistoia nella giornata di sabato 7 dicembre

Combinazioni di suoni che evocano mondi, che affrescano paesaggi naturali, villaggi, storie di umanità dalla savana al deserto, arrivando alla città. Accade una magia quando a suonare è Dudù Kouate, polistrumentista di origini senegalesi e membro stabile dell’Art Ensemble of Chicago di Roscoe Mitchell e Don Moye, magia che anche a Pistoia sarà possibile assaporare. Sabato 7 dicembre infatti lo stesso Kouate sarà in città in due momenti distinti. Prima, al mattino (dalle 10 alle 12), terrà una masterclass alla Fondazione Luigi Tronci dedicata alla scoperta delle musiche e degli strumenti dell’Africa Subsahariana, poi alla sera un live (alle 20.45) al Funaro. La giornata rientra nel più ampio progetto "Pensare Mediterraneo", invito a leggere la cultura come un grande pensiero meridiano, ideato dall’associazione Delpresto e reso possibile grazie al sostegno di Fondazione Caript e alla collaborazione di Teatri di Pistoia e Fondazione Luigi Tronci. Proveniente da una famiglia di griot, i tradizionali cantori e custodi della musica e cultura africana, Kouate tiene seminari sulla storia degli strumenti tradizionali africani cercando di tracciare i confini territoriali delle popolazioni e divulgando la tradizione culturale africana attraverso racconti di fiabe musicate.

Oltre agli appuntamenti con Kouate si terranno due incontri alla Fondazione Tronci (Corso Gramsci 37). Nel pomeriggio, alle 15, l’attenzione si sposterà verso il West Africa, con un laboratorio aperto a tutti di percussioni tenuto da Dario Castiello, uno degli "Amici della Fondazione Luigi Tronci". Dalle 19 alle 20.30, sempre alla Fondazione, si terrà un Drum Circle guidato da Castiello, esperienza collettiva che celebra la vita attraverso il ritmo e il suono delle percussioni. Partendo dal concetto di "Mediterraneo Blues" teorizzato dall’antropologo Iain Chambers, il progetto "Pensare mediterraneo" dell’associazione Delpresto, insegue l’idea che non possa esserci, oggi, nessuna distinzione né steccato tra le culture ‘occidentali’ e quelle del resto del mondo, che non ci siano quindi confini culturali nazionali, ma un solo centro nevralgico per un’attività multiculturale che trova una sua declinazione nella musica, nella scrittura, nelle arti e nella cultura popolare.

"Pensare Mediterraneo" muove dal presupposto che lo spazio del mar Mediterraneo, sin dalle prime attività umane attraversato da movimenti di popoli, merci e culture, luogo di contatto tra Oriente e Occidente, tra Sud e Nord del mondo, sia un luogo simbolico da cui ripartire per conoscere, prima di tutto, noi stessi. Il debutto del progetto nelle scorse settimane con il live degli Acchiappashpirt, il duo formato dalla poetessa e performer italo-albanese Jonida Prifti e il musicista Stefano di Trapani, e l’incontro con le Edizioni degli animali, incentrato sul poeta palestinese Mahmud Darwish. Per maggiori dettagli e per partecipare agli eventi: fondazioneluigitronci.org; pagina Facebook dell’associazione Delpresto; [email protected]

l.m.