Un gelso nero per ricordare Caponnetto

Al liceo "Forteguerri" ieri la cerimonia dedicata al magistrato: la testimonianza diretta del figlio

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Un gelso nero, tre aceri e alcuni arbusti sono stati messi a dimora all’interno del giardino del liceo Forteguerri di Pistoia, a ricordo del magistrato Antonino Caponnetto, nel corso di una cerimonia nell’ambito del progetto "Società e cittadino", che ha visto protagonisti gli studenti insieme al Comando dei carabinieri per la biodiversità di Pistoia e la prefettura di Pistoia. "Nell’ambito pistoiese – spiega la comandante del reparto carabinieri per la biodiversità, tenente colonnello Daniela Scupigno –, all’interno del progetto abbiamo messo a dimora più di 250 piante nell’arco di circa due anni e mezzo, in collaborazione con le scuole primaria e secondaria di primo e secondo grado della provincia. Ovviamente questa, all’interno giardino del liceo Forteguerri, è ancora più simbolica di una ordinaria messa a dimora proprio perché è finalizzata a ricordare la memoria del giudice Caponnetto". Il giudice Caponnetto, noto soprattutto per aver guidato, dal 1984 al 1990, il Pool antimafia istituito nel 1980 a Palermo da Rocco Chinnici, frequentò il liceo ginnasio Niccolò Forteguerri di Pistoia negli anni ‘30.

"È stato un nostro alunno – ricorda la preside Anna Maria Corretti – è stato in questa scuola negli anni ‘30 e in questa occasione abbiamo esposto la foto della sua classe, dove aveva dei compagni importanti, come Natale Rauti e Silvano Fedi. È un modo questo per vivere oggi e continuare a rendere feconda una radice importante, molto significativa per i nostri studenti di oggi".

Tra le piante scelte per ricordare il magistrato Caponnetto, anche un gelso nero, come quello che aveva nella sua casa di campagna. "Sotto quel gelso – ricorda il figlio del giudice, Massimo Caponnetto – mio padre amava stare a rilassarsi, all’ombra. A mio padre piaceva la campagna e soprattutto gli piaceva stare in mezzo ai ragazzi, ai giovani: il progetto a cui ha dedicato l’ultima parte della sua vita è stato proprio stare insieme a loro, raccontare quello che è successo nel periodo in cui lui è stato alla guida del pool antimafia, che anche è stato il periodo più significativo della sua vita. Ai giovani mio padre ha raccontato cosa vuol dire avere un desiderio, cosa vuol dire voler partecipare a un processo di crescita della società. Lui cercava di incentivare nei ragazzi questo desiderio e questa voglia. È bellissimo che oggi siano proprio i ragazzi a volere dedicare al babbo questa cerimonia". All’iniziativa hanno partecipato, tra gli altri, il sostituto procuratore Claudio Curreli, in rappresentanza della sottosezione pistoiese dell’Associazione nazionale magistrati, una rappresentanza degli avvocati del Gruppo biblioteca del Tribunale, e Alessandra Pastore referente di Libera Pistoia.

Patrizio Ceccarelli