"Un consiglio straordinario". Comitato residenti Vicofaro chiede intervento immediato

Nuove proteste dopo il furto di un cellulare e le denunce: "Ora il Comune faccia qualcosa". Mercoledì altra riunione con le cooperative per il piano Sds. Don Biancalani: "Collaboriamo".

"Un consiglio straordinario". Comitato residenti Vicofaro chiede intervento immediato

"Un consiglio straordinario". Comitato residenti Vicofaro chiede intervento immediato

"Il Comitato per Vicofaro richiede con la massima urgenza un consiglio comunale straordinario con la sua partecipazione, per concordare una soluzione sul problema del centro di accoglienza".

E’ l’ultima richiesta dei residenti del quartiere di Vicofaro, questa volta recapitata direttamente al presidente del Consiglio comunale Emanuele Gelli e al sindaco Alessandro Tomasi, dopo gli ultimi fatti che hanno nuovamente esasperato gli animi e inasprito la difficile convivenza con gli ospiti del centro di accoglienza gestito da don Massimo Biancalani. In particolare, la lettera inviata dal Comitato dei residenti menziona "gli ultimi gravi fatti, che includono minacce e offese, già denunciate ai carabinieri". La lettera si riferisce a un episodio avvenuto domenica 17 settembre, quando due ragazze si sarebbero presentate nella parrocchia a denunciare il furto di un cellulare, accusando uno degli ospiti. "Abbiamo fatto immediatamente le nostre verifiche - spiega don Massimo - ma non ci risulta che la persona che veniva accusata fosse uno dei nostri ospiti".

La questione sembra ancora aperta e questa volta le richieste dei residenti sono rivolte direttamente al sindaco Tomasi: "Che fine ha fatto l’ordinanza di sgombero? e il piano della Società della Salute? Sono queste le domande a cui vorrei che l’amministrazione Tomasi ci rispondesse", chiarisce Gabriele Rafanelli, presidente del Comitato per Vicofaro. "Qui le telecamere non sono mai spente – spiega Rafanelli - Con un nuovo servizio, andato in onda su Rete quattro, abbiamo denunciato una situazione insostenibile".

Ma don Biancalani si dice invece più fiducioso, dopo aver partecipato alla prima riunione con le associazioni che hanno risposto al bando della Sds. Il prossimo incontro, intanto, è stato fissato per domani. "Il primo incontro è andato bene ed è stato avviato il lavoro, che non è di schedatura, s’intende - chiarisce don Biancalani - Ho dettato la linea operativa, visto che vengono in casa mia. C’è da ricordarsi che qui non si scheda nessuno e che si sta al servizio di questi poveri. Da parte mia resta la preoccupazione che queste realtà si muovano fintantoché ci saranno le sovvenzioni. Ma quando i soldi finiranno, che cosa succederà? Io intanto, continuo ad accogliere come posso, con le mie risorse".

M. V.