
Senza telefono per oltre cinque mesi, dal 21 dicembre ai primi giorni di giugno, quando telefoni mobili e fisso sono tornati a funzionare, Giorgio Cecchini (foto) si è illuso di essere tornato cittadino del Terzo millennio, "addirittura Telecom aveva riconosciuto il debito" e affermato che i denari introitati senza averne diritto, in quanto il servizio non era stato erogato, sarebbero stati restituiti. "Era tutto uno scherzo, sui soldi Telecom ha cambiato idea, non li rende e addirittura chiede il pagamento anche dell’ultima bolletta, ora che il segnale è nuovamente scomparso", spiega.
La spiegazione del gestore telefonico è inequivocabile: "Non essendo stato provocato da noi, andate a cercare chi lo ha provocato". La reazione di Cecchini non si è fatta attendere: "Ho già avvisato che non pagherò più fino a che non sarà risolto il guasto e non mi avranno risarcito i tre mesi in cui non ho usufruito del servizio. Pensare – prosegue lo sfogo di Giorgio Cecchini – che sono cliente Tim con fisso e due cellulari da oltre 20 anni". Il danno, ormai sulla bocca dei paesani di Prataccio già dallo scorso anno, lo avrebbe provocato piccolo camion che ha spezzato il cavo, inspiegabilmente rimasto appoggiato a terra. Dopo che Telecom ha fatto effettuare la riparazione, curiosamente in un solo giorno, per giunta di sabato, come racconta Cecchini, qualcosa non è andato per il giusto verso e il segnale è scomparso nuovamente. Non solo, c’è da pagare e il rimborso promesso è scomparso come il segnale. Cecchini è andato su tutte le furie minacciando ricorso al garante se non riavrà i suoi soldi e la possibilità di usare il telefono.
Andrea Nannini