Studentessa positiva al tampone E torna la didattica a distanza

Ventuno studenti e cinque professori a casa. La scelta del preside Gallo dell’istituto Capitini in attesa delle decisioni del dipartimento di prevenzione dell’Asl. La ricostruzione del contagio

C’è un’intera classe dell’Istituto Capitini che da ieri è di nuovo alle prese con la didattica a distanza. Sono 21 tra studenti e studentesse di 15 anni. E’ una seconda. Sono tutti a casa perchè una loro compagna, che abita con la famiglia nella vicina Montemurlo, è risultata positiva al tampone per il covid19. La ragazza è stata sottoposta al test perchè la sua mamma era risultata positiva. Questa la ricostruzione del contagio, comunicato alla scuola nel pomeriggio di ieri. Il preside del Capitini, il professor Carmine Gallo, in un’ottica di cautela e di assoluta prudenza, ha preso delle decisioni in attesa dei provvedimenti di eventuali quarantene che saranno comunicati dal dipartimento di prevenzione dell’Asl. Quindi ha ristabilito le modalità della Dad per i ragazzi e le ragazze della classe e ha invitato i cinque professori che avevano fatto lezione a stare a casa.

Ieri sera il professor Gallo ci ha spiegato la situazione.

"Abbiamo fatto fatica a contattare il dipartimento di prevenzione dell’Asl – ha commentato con una certa amarezza – poi, alla fine, ci siamo riusciti e ora aspettiamo le loro disposizioni. In via precauzionale, ho rimesso tutti i ragazzi in Dad (didattica a distanza) e i professori a casa. Domani (oggi) aspetto il riscontro da parte del dipartimento, poichè devo avere le loro indicazini, non devo decidere io. La ragazza è stata in classe due ore un giorno e tre ore il giorno successivo. Sicuramente i compagni saranno messi in quarantena e così anche qualche professore. Li stanno contattando a uno a uno". Il preside Gallo sa, in cuor suo, di aver fatto tutto quello che doveva per garantire la sicurezza dei ragazzi (sono 700), degli insegnanti e del personale. Nei prossimi giorni sapremo se il sistema ha retto.

"Avevamo previsto tutto – ci ha spiegato ieri sera – , e risposto con precisione alle linee guida. Il distanziamento è garantito e le mascherine sono indossate nelle modalità previste. Abbiamo curato nei dettagli gli accessi: sono otto, con pochissime possibilità di contatti stretti. I professori sanno di doversi posizionare in punti precisi.

"La ragazzina era a casa da due giorni, da quando la mamma è risultata positiva, e lei ha saputo di esserlo a sua volta nella tarda mattinata di oggi (ieri). Il vero dramma è che la scuola è iniziata da quattro giorni e noi abbiamo speso tutte le nostre energie, per un’estate intera, e siamo già in allarme. Ovunque, in Italia, spuntano problemi come funghi e ora ho anche l’imbarazzo di non avere strumenti giuridici per agire. Ma devo tutelare tutti, e ai docenti ho chiesto di stare a casa. La scuola è sotto controllo, ma sono moderatamente preoccupato. Perchè i ragazzi sono soldatini da noi, ma nella giungla quando sono fuori, perchè non c’è controllo, in famiglia e tra gli amici, e questo è frustrante".

lucia agati