
Boom di casi di streptococco e quinta malattia (foto Ansa)
Pistoia, 12 maggio 2024 – Boom di casi di streptococco e quinta malattia, anche a Pistoia l’azienda sanitaria ha registrato un’incidenza maggiore di infezione tra i bambini rispetto agli anni passati. "Nulla di allarmante - dice il primario Rino Agostiniani - ma diciamo che stiamo osservando gli effetti del Covid". In pratica secondo il dirigente dell’area pediatrica dopo due anni di mascherine e igiene delle mani, il sistema immunitario dei bambini non è più allenato a combattere determinati batteri e virus e quindi anche nella bella stagione ci sono ancora diversi casi di infezione.
"Il messaggio che voglio veicolare però è che basta fare test inutili su bambini che non hanno sintomi – spiega Agostiniani –. Se in comunità ci sono bambini con streptococco è inutile andare a fare il test se il bambino sta bene, lo streptococco vive nella gola". Insomma se da una parte si registrano più casi dall’altra c’è anche l’abuso dei test da parte dei genitori che porta a fare stare a casa bambini sani che non presentano sintomi. Resta il fatto che se lo streptococco viene subito trattato non crea problemi nei bambini ma appunto, vanno curato i sintomi. Intano a conferma della tendenza pistoiese c’è anche una ricerca a livello nazionale che registra proprio l’aumento di casi di infezioni nei bambini.
Uno studio, basato su dati raccolti tra il 2018 e il 2023, della Pediatria e della Microbiologia di Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e dall’Università Cattolica, pubblicato su Lancet Microbe ha infatti evidenziato che "l’incidenza dell’infezione da Streptococcus pyogenes (Gas), dagli accessi al Pronto Soccorso pediatrico in questo arco temporale ha raccolto più di 1.800 campioni".
"La grande differenza registrata nel 2023, rispetto al pregresso, è stata che la fascia d’età dei bambini colpiti non era quella solita, cioè quelli in età scolare e pre-adolescenziale, bensì una molto più bassa, a carico dei bambini in età pre-scolare – continua ancora lo studio –. Il sospetto è che i bambini essendo stati protetti in modo importante restando a casa e con le mascherine, non abbiano sviluppato la normale immunità parzialmente protettiva nei confronti dell’infezione. Si tratta di un concetto molto importante che riguarda i benefici del venire a contatto con i microrganismi; nel corso della pandemia, per cause di forza maggiore, c’è stata al contrario un utilizzo massivo di questi strumenti che ha genericamente ridotto il contatto con tutti i microrganismi".