
Il Tribunale del Riesame di Reggio Calabria ha confermato gli arresti domiciliari di Martino Infantino, il principale indagato dell’inchiesta "Senso unico", che ha fatto luce su alcune presunte condotte illecite realizzate dai titolari di autoscuole nelle province di Reggio Calabria, Pistoia e Brescia.
I giudici del Riesame inoltre hanno sostituito la misura cautelare dei domiciliari con l’interdizione dal lavoro di 12 mesi per Ivan Emanuele di Montecatini Terme, funzionario della Motorizzazione di Pistoia. L’inchiesta della guardia di finanza, coordinata dai pubblico ministero Sara Amerio e Nunzio De Salvo, ha riguardato il "sistema" messo in piedi da quella che, per la Procura, è un’associazione a delinquere composta da 13 persone tra titolari e dipendenti di autoscuole e funzionari pubblici.
Il dominus, stando alle indagini, sarebbe stato proprio Martino Infantino, mentre i beneficiari del sistema sono risultati vari soggetti, soprattutto di origine straniera, spesso con palesi difficoltà a leggere e comprendere la lingua italiana e privi di adeguata preparazione teorica e pratica.
Per i pm Amerio e De Salvo, c’è chi avrebbe superato la prova teorica a quiz con procedura informatica addirittura con personal computer spento o, come è accaduto a una candidata, perfino rimanendo fuori dall’aula d’esame. O ancora facendo ricorso ad auricolari miniaturizzati senza fili.