Guardarsi per quel che siamo, nella nostra realtà sostanziale, per meglio mettersi in gioco con noi stessi e con l’altro, leggendo sì il tempo presente, ma volgendo lo sguardo al futuro che ci attende. Accade così un dialogo artistico, tra autoritratti, frammenti, carte che raccontano, istantanee di vita vissuta che vuole condurre alla riflessione attorno ai temi dell’apparenza e della sostanza, della mutevolezza del tempo e delle dinamiche che regolano le vicissitudini del mondo. È un’indagine profonda quella proposta da "Vis à vis-Identità e mutamenti", nuova mostra allo Spazio Zero-Arte Contemporanea, in via Forra di Castelnuovo numero 30, a Casalguidi. Ingresso libero) che inaugura questo sabato alle 17.
Lo Spazio Zero, lo ricordiamo, nasce dall’intesa, e dall’idea, dell’artista Luigi Petracchi e della moglie, Edi Pagliai, che hanno messo a disposizione, e allestito, un ampio capannone che un tempo era destinato al movimento terra e che oggi è un inaspettato atelier nel cuore della campagna.
Il dialogo, a cura di Laura Monaldi, si compie tra le ’organiza’ di Federica Gonnelli, le installazioni di Sara Lovari e la pittura di Elisa Zadi e assume le sembianze di una conversazione che ha i tratti di un riflesso allo specchio, di una condivisione d’intenti, con uno sguardo critico sul presente, ma rivolto al futuro. Il titolo della mostra, non a caso, rimanda a una precisa presa di coscienza: è l’invito rivolto allo spettatore a vestire i panni, a confrontarsi con il reale e il futuro che attende. Una sollecitazione a confrontarsi, a riflettersi nel profondo, a mettersi a tu per tu, a conoscere e ri-conoscere l’identità e il mutamento del sé e dell’altro, nonché uno stimolo a percorrere il confine dell’appartenenza e a connettersi al di fuori del proprio io. Significative le esperienze artistiche delle tre artiste in mostra, tutte toscane. Federica Gonnelli, classe ‘81, si muove tra Firenze e Prato; qui nel 2011 apre ‘InCUBOAzione’. Instancabile la sua ricerca al limite tra le discipline delle arti visive, che esercita in numerose residenze d’artista portate avanti dal 2015 a oggi.
Assai proficua anche l’attività di Sara Lovari, aretina classe 1979, all’esordio come artista nel 2007. Da lì un susseguirsi di riconoscimenti e mostre collettive e personali, in Italia e all’estero, e una caratterizzazione delle proprie opere a partire dal colore ispirato alla terra e alla natura, alle applicazioni polimateriche in dialogo su supporti antichi e preziosi, dando vita a una sorta di pittoscultura e assemblage. Femminilità, identità e appartenenza attraverso l’autoritratto sono i temi e le modalità espressive di Elisa Zadi (Arezzo, 1979), il cui ‘fare’ si muove anche nel campo della poesia, dell’installazione e delle performance. La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio. Per informazioni: 339.6595081.
l.m.