REDAZIONE PISTOIA

Senza biglietto a bordo del treno, minaccia di morte il controllore

Si moltiplicano gli episodi di violenza sulla linea Firenze-Viareggio , in aumento dopo la quarantena. I sindacati delle ferrovie: "Situazione bruttissima, occorre rafforzare personale e controlli"

Controlli a bordo dei treni (foto di archivio)

Pistoia, 24 luglio 2020 - «Iniziavo a fare controllo dei biglietti in partenza, con tutte le precauzioni e le accortezze richieste in questo periodo quando, più o meno verso Prato Borgonuovo, mi sono imbattuto in un passeggero sprovvisto di biglietto che, alla mia richiesta di esibirlo, togliendosi la mascherina ha iniziato a urlarmi contro e minacciarmi di morte". E’ il resoconto di un capotreno. Uno dei tanti che si accumulano sulle scrivanie degli addetti alla sicurezza delle stazioni della tratta che, unendo Viareggio a Firenze, passa da Pistoia. Molti passeggeri hanno notato cambiamenti in peggio e anche i lavoratori Fs lo confermano. Nelle settimane post quarantena la situazione si è ulteriormente deteriorata: sono all’ordine del giorno aggressioni verbali, urla, spinte, strattonamenti, sputi (tanto più pericolose in tempo di pandemia) magari semplicemente perché c’è chi non vuole pagare il biglietto. Episodi che non fanno notizia, perché magari non ci sono feriti e quindi non vengono registrati e tante volte neanche denunciati, ma che contribuiscono a peggiorare il clima a bordo dei treni.

Il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni descrive "una situazione "bruttissima" a causa di "sempre più frequenti aggressioni ai lavoratori". "Una problematica – dice – che riguarda in generale il settore trasporti: aggressioni verbali e fisiche, molestie e violenze che si verificano prevalentemente su treni e autobus ma anche in stazioni, parcheggi o lungo i percorsi per recarsi al dormitorio. Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un crescendo, nonostante gli episodi censiti siano diminuiti perché tante situazioni non sono catalogate come aggressioni in quanto non hanno avuto conseguenze fisiche tali da aprire un infortunio: nel 2018, ad esempio, sono state 180".

Gli episodi si presentano ogni giorno e possono avere un diverso grado di gravità. Di pochi giorni fa quella di un gruppo di persone senza biglietto ma con le biciclette a bordo che, alla richiesta del capotreno, hanno "fatto finta di niente". A fronte della situazione, la Fit-Cisl avanza una proposta: "Sperimentare per almeno sei mesi, sulle direttrici ferroviarie più a rischio, dopo le 21, la presenza di due capitreno in turno sullo stesso convoglio oppure una squadra di controlleria per la verifica dei biglietti". Un modo, si augurano i dipendenti e i passeggeri Fs, per migliorare il senso di sicurezza a bordo.

r.p. © RIPRODUZIONE RISERVATA