Nel calcio, come negli altri sport di squadra, le vittorie e le sconfitte non passano quasi mai dagli errori dei singoli. Ed è proprio partendo da questa, banale, verità che la Pistoiese deve metabolizzare il pareggio rimediato a Fiorenzuola all’esordio. Un punto che sta stretto e che fa masticare amaro gli arancioni, i quali hanno tenuto quasi sempre il pallino del gioco, mostrandosi più propositivi e coraggiosi nel primo tempo e pericolosi, seppur in modo meno ordinato, nella ripresa.
L’errore a cui si fa riferimento è chiaramente quello commesso dal portiere Lagonigro al quarto d’ora della ripresa. Un banale retropassaggio mal controllato, un goffo tentativo di recuperare la sfera reso vano dal pressing di Sementa, che ha soffiato la palla al portiere e a porta sguarnita ha siglato il vantaggio rossonero. Una disattenzione grave, che poteva costare cara alla Pistoiese. Tutto vero, assolutamente. Ma colpevolizzare un ragazzo di appena diciotto anni alla prima partita in carriera in Serie D non giova a nessuno. In primis non aiuta il giocatore stesso, ma nemmeno la Pistoiese, che crede molto in Lagonigro, come più volte sottolineato sia da Taibi che da Giacomarro, e che ha bisogno di un portiere in fiducia che possa contribuire ai successi collettivi a suon di parate. Semmai, ma questo sarà compito dell’allenatore e del preparatore dei portieri Ferioli, servirà lavorare tanto in settimana sull’impostazione del gioco dal basso, fondamentale in cui Lagonigro aveva già fatto vedere di essere ancora acerbo. Il ballottaggio con l’altro portiere Cecchini resta ovviamente aperto e sarà curioso vedere chi difenderà i pali contro il Cittadella Vis Modena.
Da Fiorenzuola sono arrivate anche altre indicazioni rassicuranti, soprattutto se confrontati coi segnali che erano emersi dopo la sfida di Coppa Italia. A confermarsi in ottima forma è stato Simone Greselin, che sta prendendo sempre più in mano le chiavi della squadra. L’ex Forlì ama galleggiare tra le linee di centrocampo e attacco e senza dare punti di riferimento riesce spesso a ricevere il pallone in posizioni vantaggiose sia per andare al tiro che per fornire assist alle due punte. Anche i due centravanti hanno disputato una prova positiva, scambiandosi spesso il pallone e andando diverse volte al tiro. Cardella ci ha provato di più nel primo tempo, mentre nel finale la palla per la vittoria è capitata sulla testa di Sparacello. A entrambi è mancata la precisione, ma l’impressione è che sia solo questione di tempo.
E poi ci sono i due subentrati, Kharmoud prima e Larhrib dopo, che hanno cambiato volto alla gara. Il fedelissimo di Giacomarro ha finalizzato l’assist dell’ex Carpi e Corticella, che in poco più di venti minuti ha mostrato di poter fare davvero la differenza sulla fascia sinistra.
Michele Flori