
Liceo Classico Forteguerri (foto Acerboni/Castellani)
Pistoia, 20 giugno 2020 - Problemi di accorpamenti di classi non soltanto al liceo scientifico – dove i genitori hanno già protestato – ma anche al liceo Forteguerri. Accorpamenti che creano classi anche di 28 studenti che arrivano proprio nel moment o del post emergenza con le cons eguenti necessità di distanziamento nelle aule alla ripresa del ll’attività scolastica.
Dopo mesi di didattica a distanza, le famiglie si trovano ad affrontare un altro problema adesso, quello dello smembramento di alcune classi, con tanto di aumento dei costi per il cambio dei libri e del materiale didattico, per chi finirà in altre sezioni. Anche al Forteguerri la situazione si fa seria e proprio giovedì mattina i rappresentati dei genitori della classe prima F, che subiranno lo smembramento del gruppo insieme ad altre due classi del liceo, sono stati informati che dal prossimo anno scolastico i loro 18 ragazzi saranno divisi in due altre classi e in particolare 13 andranno nella sezione D, dove sono già presenti 15 studenti, che dunque diventerà una classe di 28 alunni e 5 andranno nella sezione C che aumenterà di numero così, a 27 ragazzi.
«Pare che questa divisione – spiega una rappresentate di classe Daniela De Rosa – sia imputabile a tagli alla scuola da parte del goveno. Certamente non solo è impensabile fare delle classi pollaio proprio in un momento in cui viene chiesto il distanziamento sociale, ma al Forteguerri non ci sarebbero nemmeno gli spazi necessari".
Ma il problema ha radici ben più profonde. "Questi ragazzi sono passati dalle scuole medie – prosegue – alla prima superiore con tutte le difficoltà di inserimento che ne conseguono. La chiusura delle scuole a marzo non li ha aiutati e nonostante tutto la classe si è coesa e si sono uniti. Anche gli stessi professori avevano sconsigliato di dividerli proprio perchè sono una bella classe. All’aspetto della pressione psicologica per i nostri figli si aggiunge anche quello economico per le famiglie perchè saremo costretti a sostenere ulteriori costi per cambiare tutti i libri di testo, che non corrispondono tra sezioni diverse". Intanto è stata convocata una riunione con i rappresentanti dei genitori lunedì prossimo. Il problema tuttavia non nasce dalla direzione scolastica. Come si evince dai documenti i tagli inflitti all’istituto sono stati decisi dall’ufficio scolastico provinciale che ha dato seguito a direttive ministeriali finalizzate, evidentemente, a risparmiare sulla scuola italiana.
«Quello in atto – spiega la preside Anna Maria Corretti – è un procedimento che subiamo anche noi come scuola, così come lo subiscono i genitori. Per questo vorrei far sapere loro che io sono dalla loro parte e per questo lunedì li ho convocati insieme ai rappresentanti degli studenti per cercare di trovare la soluzione più idonea per i ra gazzi e le famiglie, per non creare ulteriori disagi".