Il pensionamento del dottor Stefano Brizzi e la scomparsa dell’ambulatorio pediatrico hanno riaperto la ferita della sanità che, nella popolazione della Montagna, non si rimargina. A prendere posizione oggi è la Cisl. "La Cisl della Montagna Pistoiese – si legge – è oramai da decenni che, con il proprio impegno, cerca di trovare le soluzioni ai molteplici problemi della sanità. Purtroppo negli anni abbiamo assistito a scelte sciagurate che hanno portato ad annullare tutto il servizio sanitario sul nostro territorio. L’Assessore alla Sanità della Regione Toscana Simone Bezzini – rileva amaramente il sindacato – è convinto che in Toscana si può contare su una assistenza rapida ed efficace nello spirito di una sanità pubblica diffusa che non lascia indietro nessuno. Niente di più lontano dalla realtà della Montagna, infatti ci troviamo nella condizione di non avere nemmeno i pediatri e i medici di famiglia. Adesso Basta! Abbiamo davvero toccato il fondo!". Non solo però un grido d’allarme ma anche un’accusa precisa: "L’Asl ci informa – prosegue la nota – che in attesa di copertura del concorso per l’assunzione dei medici di famiglia ha ottenuto dalla Regione Toscana l’autorizzazione a innalzare la quota assistiti per i singoli medici attualmente in servizio a 1800 persone. Riteniamo che sia un numero eccessivo, che va a gravare ulteriormente sul lavoro dei medici, ai quali ci sentiamo in dovere di porgere i nostri più sinceri ringraziamenti per questo sacrificio che sono chiamati a fare per non lasciare nessuno senza assistenza medica. Ci auguriamo che questo periodo di transizione sia molto breve e che vengano coperti al più presto i posti vacanti, altrimenti, come sindacato, adopereremo tutti gli strumenti a nostra disposizione per evitare l’ulteriore declino del nostro territorio. Ringraziamo il dottor Brizzi per quanto ha dato alla comunità della Montagna Pistoiese".
A.N.