GIANLUCA BARNI
GIANLUCA BARNI
Cronaca

’Sapore di mare’: ecco il musical. Al Teatro Verdi la prima nazionale: "Un viaggio tra gli anni ’60 e ’80"

Sul palcoscenico il protagonista è Paolo Ruffini: "Il pubblico sarà coinvolto in un percorso nostalgico"

Paolo Ruffini e Fatima Trotta durante una scena del musical ’Sapore di mare’ in anteprima al Teatro Verdi di Montecatini domani alle 21. La coppia farà calare gli spettatori nelle atmosfere vacanziere versiliesi degli anni ’60

Paolo Ruffini e Fatima Trotta durante una scena del musical ’Sapore di mare’ in anteprima al Teatro Verdi di Montecatini domani alle 21. La coppia farà calare gli spettatori nelle atmosfere vacanziere versiliesi degli anni ’60

Un tuffo nei mitici anni Sessanta, per dirla con il compianto Gianni Minà, e non solo. Sabato sera, dalle 21, Sapore di Mare, il musical con Paolo Ruffini e Fatima Trotta, animerà il palcoscenico del Teatro Verdi, facendo calare gli spettatori nelle atmosfere vacanziere versiliesi di quei tempi. Si tratta di un’anteprima nazionale: il popolare film dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina arriva a teatro. "Sapore di Mare - Il musical" è una produzione originale adattata da Enrico Vanzina e Fausto Brizzi, con la regia di Maurizio Colombi e l’immagine curata da Diego Dalla Palma. Un cast di eccellenti artisti, tra cui Paolo Ruffini appunto, che risponde alle nostre domande.

Il film è un cult. Il musical che cosa proporrà di nuovo?"Il musical ha una formula innovativa rispetto al cinema nel senso che, banalmente, anche il primo piano della protagonista femminile, sul finale meraviglioso di ‘Celeste nostalgia’, a teatro ha una traduzione. È tutto molto più coinvolgente, più attivo: cerchiamo di coinvolgere il pubblico in un percorso musicale, sentimentale, nostalgico, provando a creare un’empatia che il cinema di per sé non riesce a creare con lo spettatore. La novità più sostanziosa è che mentre il film era un’operazione nostalgica nei confronti degli anni Sessanta, questo musical ha nostalgia anche degli anni Ottanta, del film stesso, che racconta com’era più bello e spensierato il cinema. Film che non si prendevano tanto sul serio ed era proprio questa la loro forza".

Nel lungometraggio, Cecco il fotografo è il pistoiese Enio Dovrandi: ha tratto ispirazione anche dalla sua interpretazione o sarà un Cecco differente?"Drovandi è stato gentilissimo: mi ha chiamato, dicendosi onorato che sia io a interpretare Cecco. Gli ho risposto che sono io a essere lusingato di interpretare il suo ruolo, il ruolo di un grande attore, di un caratterista come lui, che ha contribuito alla grandezza del cinema italiano. Faremo di Cecco il narratore del racconto, che trascina il pubblico".

Un Ruffini impegnatissimo, a 360 gradi, nel mondo dello spettacolo e del sociale: qual è stata la soddisfazione più bella sino ad ora?"Sono pieno di lavori, anche diversi. Le soddisfazioni più grandi finora sono ‘PerdutaMente’, il documentario sull’Alzheimer disponibile su Rai Play; ‘Din Don Down’, uno spettacolo che porteremo in scena anche a Montecatini: stiamo già vendendo i biglietti per il 30 e 31 dicembre 2025. Sta avendo un successo straordinario in tutta Italia. Infine, il romanzo ‘Benito, presente!’ (Baldini & Castoldi), che uscirà il 4 febbraio, una storia di come l’amore possa essere la cosa più politica della vita".

A Montecatini è praticamente di casa: confessi, vive qui? Acquistata la villa?"A Montecatini, e non esagero, credo di aver fatto una cinquantina di spettacoli. Alla famiglia Cardelli mi lega un rapporto strepitoso. Quando vado al ‘Verdi’, significa anche andare in Cascina, a rilassarmi. Sono affezionato a Montecatini: è come le cialde, emozioni irriproducibili, indescrivibili. Sono amico di Alberto Lapenna. Non dico che Montecatini sia come Livorno, ma è la mia seconda casa: ho vissuto più il camerino del ‘Verdi’ che casa mia".

Gianluca Barni