REDAZIONE PISTOIA

Ricciarelli, maxi affare in Egitto

E’ diventata da poco "marchio storico nazionale": ha venduto 25 macchine per un progetto di sviluppo

Resistere, anzi, ancora meglio: continuare a fare quello che per vocazione e per quel bagaglio enorme di storia, professionalità, affidabilità e abilità l’azienda ha sempre fatto, con o senza pandemia. La Ricciarelli Packaging System, 178 anni di storia nel settore dei macchinari per l’imballaggio, ancora protagonista, stavolta in Egitto. I rappresentanti sono appena tornati in città dopo una consegna importante: venticinque macchinari acquistati dal servizio militare egiziano che entrano a far parte di un maxi stabilimento, il Silo Egypt for food industry, che sarà capace di produrre una varietà enorme di alimenti, come pane o biscotti, con il dichiarato obiettivo di puntare all’autosufficienza alimentare del Paese. Una festa anche per la Ricciarelli, andata in scena nei giorni scorsi alla presenza del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dei suoi ministri e trasmessa in diretta televisiva nazionale, a testimonianza dell’importante spinta verso la crescita possibile proprio grazie a questa nuova realtà che servirà anche le mense scolastiche.

Quindici le macchine confezionatrici più altre dieci per il fine linea, tutte esclusivamente destinate all’impacchettamento della pasta: a tanto ammonta l’affare egiziano in casa Ricciarelli, entrata a far parte nella primavera scorsa del registro di marchi storici di interesse nazionale, istituito dal ministero dello sviluppo economico nel 2019. Non il primo contatto con l’Egitto per la storica azienda pistoiese, la cui lista di mercati è in continua espansione, tanto da essere più immediato raccontare con chi Ricciarelli non ha rapporti commerciali nel mondo anziché contare di chi è partner. "Vendiamo dall’Asia alla Russia, passando per gli Usa e l’Africa, in particolare il Nord del Paese il cui mercato è in forte crescita – fanno sapere dagli uffici commerciali –, più il Sud America dove per motivi interni siamo presenti ma in maniera ridotta". Una storia felice quella di questa realtà che ha sede in Sant’Agostino, capace nonostante lo scossone del Covid di conservare tutti i posti di lavoro – tra i 90 e i 100 dipendenti, più un indotto che conta su alcune partite Iva a supporto della produzione – e mantenere standard produttivi altissimi. A far da traino uno degli alimenti più consumati al mondo, la pasta, attorno alla quale ruota la produzione nell’ambito automazione a marchio Ricciarelli, con l’orgoglio di realizzare e costruire tutto quanto è "macchina" internamente nello stabilimento di Pistoia, dove ogni richiesta dei clienti viene accolta in toto, personalizzazioni comprese.

Oggi al timone dell’azienda c’è l’amministratore Vito Marino Milella, ultimo "successore" di Garibaldo Ricciarelli che nel 1843 gettò il primo seme con l’apertura di un’azienda che allora produceva trafile per la pasta. Prossimi appuntamenti in fiera, con l’auspicio che PackExpo a settembre, Gulfood Manufacturing a novembre e IpackIma nel 2022 si svolgano senza intoppi. linda meoni