
Il micologo Massimo Antonini
Pistoia, 9 dicembre 2018 - Meglio non raccogliere funghi in questa stagione, perché sono più tossici e meno riconoscibili. E, se si ha anche il minimo dubbio sulla commestibilità di qualche esemplare, bisogna rivolgersi subito agli sportelli di consulenza gratuita presenti nelle strutture di prevenzione della Asl. Sono questi i consigli di Massimo Antonini, micologo dell’associazione Agaricwatching, dopo che dieci persone sono ricorse alle cure del pronto soccorso a seguito del consumo di funghi della specie Clitocybe nebularis, la cui raccolta da alcuni anni viene sconsigliata.
«La specie in questione, chiamata anche Ordinale grigio – spiega Antonini – una volta veniva mangiata regolarmente. Poi, diversi anni fa, è stata tolta dal commercio proprio per aver creato intossicazioni di vario tipo. E, per di più, sembra essere anche cancerogena. A prescindere però dalla singola specie, commestibile o meno, in questo periodo è sconsigliato raccogliere funghi per il consumo alimentare, perché ci sono una serie di condizioni che ne aumentano la tossicità. Le temperature rigide durante la notte ne provocano il congelamento, poi durante il giorno si scongelano e, pur sembrando funghi ancora giovani all’aspetto, in realtà possono essere lì anche da molti giorni e assorbono in grande quantità l’inquinamento che c’è intorno. Per fare un paragone, è come se si mangiasse una pietanza di carne o di pesce dopo diversi giorni da quando è stata preparata: di certo non fa bene. La pioggia abbondante, come l’acquazzone della notte fra venerdì e ieri, rende inoltre i vari esemplari molto meno riconoscibili, anche quelli generalmente facili da individuare».