
Quando sono i privati a smaltire. L’eccellenza Dife compie 45 anni. Nel segno della sostenibilità
All’interno del particolare e variegato mondo del ciclo dello smaltimento rifiuti, oltre alla parte pubblica, ci sono anche aziende dinamiche e radicate sul territorio che si occupano di dare una mano importante a far accrescere le percentuali delle varie classifiche che poi concorrono al bene comune, grazie soprattutto allo smaltimento di quelli che sono i rifiuti industriali nella fattispecie. Fra queste c’è la Dife, che ha il suo quartier generale della zona industriale "Mauro Maltinti" di Masotti a Serravalle Pistoiese, che in occasione del proprio quarantacinquesimo anno di attività ha deciso di intraprendere il percorso di rendicontazione degli indicatori di sostenibilità riferiti al 2022 per testimoniare il proprio impegno e, proprio in questi giorni, li ha resi pubblici. Ma realtà del genere che tipo di rifiuti movimentano? I dati sono abbastanza chiari, ovvero il 75% del materiale che viene gestito internamente viene poi avviato al recupero e, nello specifico, dati particolarmente elevati vengono registrati per la carta (complessivamente 15mila tonnellate portate allo smaltimento per un riutilizzo e la ripartenza del ciclo), da ciò che viene fuori dall’industria tessile (e qui il recupero si aggira sulle 2mila tonnellate), oltre al dato altrettanto importante della gestione e recupero dei pneumatici fuori uso che raggiungono addirittura le 15.800 tonnellate.
"Uno dei punti chiave evidenziati dal bilancio di sostenibilità – fanno sapere da Dife – è l’analisi del ciclo di vita delle sue operazioni. L’azienda ha condotto un’approfondita valutazione per comprendere l’impatto ambientale delle sue attività, in special modo per quanto concerne il trasporto, dovendo fare i conti con una flotta di trenta automezzi che in un anno totalizzano movimenti per oltre un milione e mezzo di chilometri percorsi. L’analisi ha rivelato che ben il 96% delle emissioni è dovuta proprio a questo aspetto, cioè i viaggi e gli spostamenti, mentre solamente una modesta percentuale (circa il 4%) è riconducibile al trattamento all’interno degli impianti". Ed è proprio da qui, fra l’altro, che parte lo stimolo per migliorare ulteriormente questi numeri in vista del futuro. "Dife ha pianificato importanti investimenti finalizzati all’introduzione di tecnologie digitali e di intelligenza artificiale nell’ottimizzazione delle operazioni logistiche – concludono dall’azienda di Serravalle – questo consentirà una gestione dei trasporti più efficiente e sostenibile, contribuendo in modo significativo alla riduzione delle emissioni di CO2. Un impegno anche i dipendenti come l’incentivazione della mobilità elettrica tramite la fornitura gratuita di stazioni di ricarica nonché una politica di incentivazione attraverso l’erogazione di premi aziendali".
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