"Pronto per una Nuova Pistoiese. Il mio impegno per una rinascita"

"Voglio ricostruire un gruppo serio, di cui potrei anche diventare azionista di riferimento". Lettera aperta dell’imprenditore al sindaco e alla città. E sullo sfondo, la via d’uscita dell’Aglianese .

"Pronto per una Nuova Pistoiese. Il mio impegno per una rinascita"

"Pronto per una Nuova Pistoiese. Il mio impegno per una rinascita"

E così, dopo mesi in cui si sono sovrapposte indiscrezioni, chiacchiere e voci più o meno veritiere, Sergio Iorio è uscito allo scoperto. Nel pomeriggio di ieri l’imprenditore genovese, ceo di Italmatch Chemicals, ha lanciato il primo segnale di interesse a prendere parte alla rinascita della ’Nuova Pistoiese’, come ha detto lui stesso all’interno di una lunga lettera condivisa col sindaco Tomasi e coi media locali e indirizzata "alla città arancione"

La vicinanza di Iorio alla città e all’Olandesina non è nuova: già prima della cessione da parte della famiglia Ferrari, Iorio era intenzionato ad aiutare la causa arancione in un momento di difficoltà, non di natura economica in quel caso, ma sportiva e ambientale. In seguito, durante la gestione Lehmann, l’imprenditore ligure si era tenuto distante dalle vicende arancioni e adesso è nuovamente lui a mandare un messaggio alla Pistoiese: "Sono qua a riconfermare la mia passione per i colori arancioni – si legge nella nota – la quale mi spinge di nuovo ad espormi in prima persona per cercare di trovare una soluzione per ripartire con una Nuova Pistoiese. Mi impegno quindi a ricercare la migliore soluzione per ricostruire un gruppo azionario serio, solido, motivato e professionale di cui potrei anche diventare azionista di riferimento. Mi metto a disposizione e mi impegno a presentare, entro la fine del mese di maggio, un progetto a 360º, che comprenda obiettivi sportivi, ma anche settore giovanile, infrastrutture".

Idee dunque ambiziose e che potrebbero rilanciare la Pistoiese. Iorio però non potrà essere da solo: l’imprenditore ligure può – "per motivi legali/contrattuali legati alla mia attività" – detenere al massimo il 50% delle quote societarie. Sarebbe quindi fondamentale l’apporto di un pool di imprenditori, preferibilmente del territorio: "In questi tre anni sono entrato in contatto con quasi tutti i maggiori imprenditori locali – prosegue Iorio - ma non sono riuscito a trovare terreno fertile per una partecipazione al progetto di rinascita e rilancio. Per questo motivo e per la gravità della situazione in cui ci troviamo, mi sento di lanciare un ultimo appello agli stessi: se oggi fossero interessati ad unirsi al progetto, li prego di contattarmi e saranno i benvenuti, se condividono principi e finalità dello stesso".

È chiaro però che l’impiego di risorse necessario dipenderà soprattutto dalla categoria in cui militerà il club arancione. Oggi, alla luce anche della richiesta di liquidazione, è impossibile predire il campionato da cui ripartirà la Pistoiese l’anno prossimo. C’è un’ipotesi che però, in punta di regolamento, permetterebbe di rivedere la Serie D a Pistoia già ad agosto: il trasferimento del titolo sportivo di una squadra che appartiene alla stessa provincia. L’Aglianese in questo caso. Per intendersi, un simile passaggio è già stato fatto altrove in tempi recenti, come a Vicenza nel 2018 che ripartì col titolo sportivo del Bassano.

E in tutto ciò cosa c’entra Iorio? Apparentemente niente, considerando anche che l’attuale presidente neroverde Fabio Fossati ha sempre smentito l’interesse per un possibile ingresso nella Pistoiese. Non è però da escludere che l’imprenditore genovese possa guardarsi attorno in queste settimane e vedere nell’Aglianese una possibile via d’uscita – non a tutti gradita – che permetterebbe agli arancioni di ripartire fin da subito dalla Serie D. Sono solo ipotesi, al momento, ma la situazione andrà monitorata nelle prossime settimane. E chissà che il progetto da presentare "entro fine maggio" non possa nascondere qualche sorpresa.

Michele Flori