
Palio 2017
Pistoia, 3 marzo 2018 - Sono momenti drammatici quelli che sono stati rivissuti ieri pomeriggio, nell’aula di San Mercuriale, durante il processo per i noti fatti della Giostra 2014, quando due cavalli si infortunarono e furono abbattuti. L’accusa (per tutti gli imputati) di maltrattamenti sugli animali, lo ricordiamo, si riferisce al fatto che un cavallo avrebbe avuto gli stinchi troppo sottili (inidonei) a gareggiare, mentre l’altro fu abbattuto senza previa sedazione.
Due dei medici veterinari imputati, il dottor Riccardo Rinnovati, 31 anni, di Arezzo, difeso dall’avvocato Raffaello Giorgetti, e il professor Alessandro Spadari, 53 anni di Bologna, componente della Commissione medico veterinaria e membro della commissione di Farmaco Sorveglianza, difeso dagli avvocati Pier Nicola Badiani e Umberto Pierpaoli, hanno scelto di rendere spontanee dichiarazioni. E per farlo, il professor Spadari si è avvalso di un computer per mostrare i video del Palio 2014: in particolare, le immagini del secondo infortunio, quello che portò alla necessità di abbattere Golden Storming, il cavallo del Drago, dopo che già Oracle Force del Grifone si era ferito ed era stato abbattuto.
Sono momenti di concitazione, il cavallo si è fratturato il radio, (una porzione al di sopra dello stinco, spiegano i medici in aula), non sta in piedi, praticamente ha perso un arto, spiega il professo Spadari. Ed è qui il centro del suo ragionamento. Al di là del fatto che non esista una normativa che detti una procedura univoca riguardo l’eutanasia degli equidi, in ogni caso i regolamenti e le linee guida di riferimento (come quelle dell’American Veterinary Medical, già citate dal consulente della difesa Angelo Peli) tracciano un protocollo teorico che vale nelle situazioni ordinarie, non in quelle di emergenze.
E soprattutto quei protocolli, prosegue il ragionamento dei veterinari, prevedono che il cavallo stia in piedi su quattro arti (cioè non sia ferito in maniera grave), perché dovrà far leva sugli arti anteriori per andare a terra senza rischi quando riceverà l’iniezione di sedazione e l’anestesia precedenti l’iniezione 'eutanasica' (quella letale di Tanax), dal momento che tali farmaci producono una depressione pressoché immediata del sistema muscolare.
E c’è di più: la stessa efficacia del sedativo, secondo quanto spiegato da Spadari, è subordinata alla tranquillità dell’animale e dell’ambiente circostante, ciò che quella sera, dopo gli infortuni, non c’era. «Io ero appena sceso dall’ambulanza – ha raccontato il dottor Riccardo Rinnovati – dove avevamo trattato il primo cavallo, quando sono stato chiamato per il secondo infortunio. C’era una marea di gente dentro il cortile del Comune, ma la dottoressa Vagheggi era fuori. Io preparai l’iniezione di Tanax e portai la siringa a Spadari, poi non ho visto più nulla».