
Erano accusati di bancarotta fraudolenta in concorso nel concordato preventivo della cartiera Spring. Il tribunale di Pistoia, presieduto da Alessandro Buzzegoli (nella foto), con giudici a latere Paolo Fontana e Alessandro Azzaroli, ha assolto ieri tutti gli imputati del procedimento perché il fatto non sussiste. Una vicenda davvero lunga, durata quasi dieci anni che ha provato molto le persone coinvolte nel procedimento. Al termine del dibattimento, anche il pubblico ministero Leonardo De Gaudio si è espresso affinché i sei imputati fossero dichiarati innocenti. La vicenda era nata nel 2014, in seguito a una denuncia presentata da uno degli amministratori della cartiera Spring di Pescia, allora in liquidazione, per la quale era stato chiesto il concordato in continuità. A Vicenza venne creata la società L.P. Tissue, che prese la cartiera in affitto d’azienda, accollandosi anche il personale. Sembrava una delle tante procedure di salvataggio di un’azienda da parte di una nuova società, ma la situazione conobbe ben presto una svolta difficile. Uno dei vecchi amministratori della Spring, che aveva presentato una denuncia già nel 2010, tornò alla carica, ritenendo incongruo il canone d’affitto d’azienda pagato dalla società di Vicenza per la cartiera pesciatina, così come i costi per i beni strumentali e il magazzino. In base a queste accuse, gli inquirenti hanno dato avvio al procedimento. Alla fine a essere assolti sono stati il perito Leandro Rafanelli con studio a Pistoia (difeso dagli avvocati Emiliano Vannucchi del foro di Pistoia e Lorenzo Pellegrini del foro di Firenze coadiuvati da Davide Bianchi del foro di Prato); Barbara, Giovanni e Agostino Benazzato, assistiti dal professor avvocato Enrico Ambrosetti del foro di Vicenza e Marcello Montoro del foro di Pistoia; Francesco Rigon, difeso dagli avvocati Riccardo Canilli e Giuseppe Prencipe del foro di Vicenza; e Alberto Hivoz, assistito dall’avvocato Francesco Barilla coadiuvato da Paolo Stella.
Daniele Bernardini