REDAZIONE PISTOIA

Casabona, commissario da Oscar: a Fusco il premio "Apoxiomeno"

Viene conferito a chi, con l'arte, dà lustro alle Forze dell'ordine

Antonio Fusco durante la premiazione

Pistoia, 13 luglio 2015 - Seduti accanto a lui due premi Oscar, Helen Mirren, straordinaria interprete della regina Elisabetta nel film The Queen e Vittorio Storaro, tre statuette per la fotografia in Apocalypse Now, Reds e L’ultimo imperatore. E’ diventata presto indimenticabile per Antonio Fusco la serata in cui il suo secondo noir «La pietà dell’acqua» (Giunti), ha ricevuto il suo primo riconoscimento, il «Premio Apoxiomeno» in un affollatissimo teatro Puccini, a Firenze, dove, con lui, è stato premiato il Comandante Alfa, nome in codice di uno dei cinque fondatori del Gis (Gruppo di intervento speciale dell’Arma dei carabinieri), autore del libro «Cuore di rondine» (Longanesi) in cui ne racconta la vita segreta.

Il premio esiste soltanto da due anni, ma il suo carnet sfoggia già nomi di prestigio: Camilleri, Maraini, Guccini e sono soltanto alcuni. Viene conferito a chi dà lustro alle forze dell’ordine, in ambito internazionale, nell’arte, nella cultura e nello sport. Il vicequestore aggiunto Antonio Fusco, capo della Squadra Mobile della questura di Pistoia, è stato premiato nella sezione letteraria per aver inventato il commissario Tommaso Casabona, capo della Mobile di Valdenza. Cittadina immaginaria, ma che ci ricorda molto Pistoia e con un deciso sconfinamento, in particolare ne «La pietà dell’acqua», verso la Garfagnana, dove il lago di Vagli è riconoscibile in Bali, con i segreti che il paese sommerso custodisce e poi rivela. E’ attraverso la figura di Casabona, dopo il grande successo di «Ogni giorno ha il suo male», che i lettori si avvicinano al mondo della Polizia di Stato, ne conoscono più da vicino le dinamiche interne, le tecniche investigative e, attraverso il suo già amatissimo protagonista, gli umori, le debolezze, le passioni, ma, soprattutto, il grande amore per la Verità e la devozione per la Legge.

Nel corso della cerimonia un attore ha letto il monologo sulla verità, tratto dal tema de «La pietà dell’acqua»: «Vivere nella menzogna è come bagnarsi nelle acque stagnanti di una palude. Per restare a galla non è necessario saper nuotare, basta fare il morto. La menzogna è rassicurante. La verità, invece, è rivoluzionaria. E’ come aprire le persiane in un giorno di sole dopo essere andati a letto sbronzi». «Sono stato felicissimo – ci ha detto Antonio Fusco – di ritirare un premio così prestigioso. Un motivo di orgoglio in più per me che mi sia stato riconosciuto il merito di aver contribuito a dare lustro alle forze di polizia. E le cose che, da trent’anni, cerco di fare nel mio lavoro, non pensavo di riuscire a farle anche con l’hobby».

lucia agati