Pistoiese al giorno zero. Le chiavi dal sindaco. Obiettivo rifondazione: "Con imprenditori locali"

Oggi sarà ratificata l’esclusione dalla serie D e la revoca dell’affiliazione. Tomasi: "Avremo ruolo attivo. Meglio cominciare dal basso con basi solide".

Pistoiese al giorno zero. Le chiavi dal sindaco. Obiettivo rifondazione: "Con imprenditori locali"

Pistoiese al giorno zero. Le chiavi dal sindaco. Obiettivo rifondazione: "Con imprenditori locali"

Nella giornata di oggi il giudice sportivo ratificherà l’esclusione dal campionato di serie D dell’Us Pistoiese 1921, a seguito della seconda rinuncia a una gara ufficiale maturata nel surreale pomeriggio di domenica scorsa al ’Melani’. Un’esclusione che porterà, in virtù dell’articolo 16 delle norme federali, alla decadenza della società e alla revoca dell’affiliazione. L’Us scomparirà così dalla mappa del calcio italiano e, verosimilmente, si avvierà verso il fallimento: una vicenda con evoluzioni e tempistiche tutte da definire (la prima udienza dopo la richiesta della procura di Pistoia è fissata per il 14 maggio), ma che adesso interessa relativamente poco la città e gli sportivi (assai di più i vari creditori, ma questa è un’altra storia). I fari, adesso, sono tutti puntati su chi raccoglierà l’eredità della Pistoiese, eredità nelle mani di Alessandro Tomasi. Le ’chiavi’ della squadra, come si suol dire in questi casi, sono nelle mani del sindaco, che si trova davanti due alternative: ripartire da zero con una società nuova di zecca, individuata quale legittima erede della ’vera’ Pistoiese, oppure coinvolgere un’altra società esistente e il suo titolo sportivo, in una sorta di ’fusione’.

Del futuro della Pistoiese si è parlato anche in consiglio comunale, che si è aperto con la comunicazione del capogruppo dem Matteo Giusti. Un intervento teso a richiamare tutto al proprio dovere: "Oggi la Pistoiese a livello sportivo non esiste più – ha detto Giusti –: questo non è il tempo delle polemiche o della caccia al colpevole, ma di lavorare in modo istituzionale per dare un futuro alla società e alla squadra. Ciò che è stato ci deve servire da lezione". Il sindaco Tomasi non era presente in aula, ma ha comunque parlato ai media ’esplicitando’ le intenzioni dell’Amministrazione: "Quanto è successo è stata una pagina molto amara – ha ribadito –. Noi ora abbiamo un ruolo attivo con chiunque voglia investire e abbia a cuore le sorti della nostra squadra: è un valore per tutta la città e quindi lo dovremo fare in modo trasparente con imprenditori sani, con la speranza che le forze locali partecipino in modo determinante a questa rinascita. L’amministrazione è a disposizione, nel segno della serietà – ha aggiunto –: meglio partire con basi solide e trasparenti, con imprenditori chiari e puliti, con un piano a lungo termine e investimenti mirati a una graduale risalita, piuttosto che che restare in qualche modo in serie D ma senza basi solide, con il rischio di rivivere ciò che abbiamo vissuto in questi due anni, magari con soggetti che non hanno a cuore la Pistoiese".

Parole che, per certi versi, sembrano prediligere la ripartenza da zero rispetto alla già citata ’fusione’, che nel caso di specie coinvolgerebbe la vicina Aglianese. Un progetto sulla bocca di tutti da mesi, anche se il presidente neroverde Fabio Fossati ha nuovamente negato la possibilità che il suo club possa far parte del processo legato alla rinascita arancione. "Il sindaco di Pistoia parlerà con i soggetti che ritiene possano essere interessati o comunque idonei a partecipare alla rifondazione della Pistoiese – ha ribadito – ma io non sono tra questi, in quanto già proprietario di un’altra società. Senza contare che parlare di ’fusione’ mi sembra del tutto fuori luogo". Vedremo se questa fermezza d’intenti resterà tale anche nei prossimi, caldissimi, giorni.

Alessandro Benigni

(hanno collaborato Giacomo Bini e Maurizio Innocenti)