
Aveva promesso battaglia dai banchi dell’opposizione fin da subito, Marco Furfaro. Così è stato: il 42enne deputato aglianese, esponente del Partito Democratico, non sta affatto lesinando l’impegno nella sua prima avventura parlamentare. E anche nel 2023 il suo intento è quello di provare a incidere il più possibile.
Onorevole Furfaro, quali battaglie per il territorio intende portare avanti nel 2023?
"Pistoia purtroppo rappresenta un’isola ’infelice’ della Toscana, tra la più alta percentuale di disoccupazione giovanile e il peggio grado di qualità della vita degli anziani. Un fallimento che sembra non interessare alla destra che governa il Paese e la città. Per questo continuerò a incalzare il Governo affinché si aiuti il tessuto produttivo sul fronte occupazionale, magari con incentivi alla transizione ecologica, e si garantisca il diritto alla cura degli anziani".
Un passo indietro alla legge di bilancio: immaginiamo che non sia soddisfatto...
"Zero euro per sanità e scuola. E un accanimento insopportabile sui poveri per premiare gli evasori con condoni di ogni tipo. Non solo hanno smantellato il reddito di cittadinanza, ma hanno deciso di non finanzare più il fondo per la morosità incolpevole. Significa che in Toscana 22mila famiglie rischiano di finire su una strada perché non riusciranno a pagare l’affitto. E non per colpa loro, ma per il caro-energia e l’inflazione".
Però è riuscito a far passare il reddito alimentare.
"La piccola soddisfazione di aver fatto approvare una norma di civiltà. Con il reddito alimentare, 230mila tonnellate di cibo invenduto nei supermercati anziché essere gettato nell’immondizia verrà ridistribuito a chi ne ha bisogno".
Gli altri emendamenti "pistoiesi" non hanno avuto la stessa fortuna. Perché?
"Dovrebbe chiederlo ad altri. Pochi giorni dopo l’insediamento in Parlamento, ricordo che il sindaco Tomasi mi chiese, nelle dovute differenze, di lavorare per Pistoia. Gli promisi cooperazione per la città e la provincia. Io ho fatto il mio, battendomi per la città, le scuole e le imprese della provincia. La risposta degli esponenti locali di maggioranza? Silenzio assoluto ed emendamenti bocciati".
Torniamo in casa sua: che Pd pistoiese ha (ri) trovato e come pensa che potrà ripartire dopo le ultime sconfitte?
"Con umiltà, innanzitutto. E non avendo paura di aprire un nuovo ciclo politico, come andrà fatto a livello nazionale. Il Pd pistoiese, in particolare, ha avviato una ricostruzione che porterà verso un nuovo gruppo dirigente e una linea politica chiara, aperta, inclusiva".
A tal proposito, passaggio d’obbligo sulla segreteria. Non è un segreto che lei sostenga la corsa di Schlein...
"Nel Partito Democratico, a tutti i livelli, un ciclo è finito. Ed è finito perché negli ultimi dieci anni, mentre cambiava il segretario, i gruppi dirigenti non solo erano sempre gli stessi, ma hanno costruito un solco enorme tra il dire e il fare. Risultato: la gente non gli crede più. Serve una generazione politica credibile, che restituisca alla politica la dignità che merita. Elly rappresenta tutto questo, il resto è conservazione che rassicura, ma non serve al Pd".
Chiusura su Agliana, la sua città natale: la maggioranza di centrodestra resta in bilico, come valuta la situazione?
"Agliana è in decadenza, avrebbe bisogno di un’Amministrazione che ricostruisca un’alleanza tra commercianti, associazioni, cittadini, per far tornare il paese a vivere. Invece siamo appesi da mesi ai litigi interni alla destra: sarebbe meglio tornare a votare".
Alessandro Benigni