GABRIELE ACERBONI
Cronaca

Pistoia, il caso del forno crematorio: "Defunti troppo alti o robusti qui non entrano"

La denuncia sul deficit della nuova struttura arriva dal consigliere Paolo Tosi del Pd "Alcune salme inviate a Firenze, dovendo pagare anche un centinaio di euro in più"

La buona notizia è che fra poco i lavori al soffitto dell’ala sud del cimitero comunale centrale saranno terminati

La buona notizia è che fra poco i lavori al soffitto dell’ala sud del cimitero comunale centrale saranno terminati

Pistoia, 18 gennaio 2024 – Il forno crematorio di Pistoia farebbe delle... ’discriminazioni’. Non è una battuta di black humor, ma la denuncia del consigliere comunale del Partito Democratico Paolo Tosi. Il rappresentante dell’opposizione a palazzo di Giano avrebbe raccolto delle informazioni direttamente sul campo su un problema che riguarda l’accessibilità per tutti i defunti all’utilizzo del forno crematorio comunale. Nello specifico, se un defunto è alto più di un metro e novanta o ha una corporatura robusta, che comporta quindi avere una cassa più grande di quelle normali, la bara non entrerebbe nel forno e quindi per ricorrere alla cremazione i familiari sarebbero costretti ad usufruire di quello di Firenze, con maggiori disagi e un maggior costo.

"Dopo mesi di transenne, fra non molto i lavori al soffitto dell’ala sud del cimitero comunale centrale saranno terminati e finalmente molti pistoiesi potranno tornare a deporre un fiore ai loro cari", dice Tosi, partendo con una buona notizia. Poi però, arriva l’affondo: "Tuttavia alcuni cittadini mi hanno fatto presente un altro increscioso problema riguardo ai servizi cimiteriali che causa non pochi disagi e amarezze – denuncia –. Alcuni defunti, di statura alta, intorno al metro e novanta o di corporatura sopra la media, non stati cremati nell’impianto del nostro cimitero centrale per un problema di dimensioni delle bare e quindi sono stati inviati a quello di Firenze. Ho chiesto conto di questa mancanza all’amministrazione e sono in attesa di riscontro – aggiunge – ma già diversi operatori funebri mi hanno ribadito quanto detto dai cittadini, confermando che nell’impianto di Pistoia non entrano le bare più grandi e vanno mandate a Firenze, pagando pure un centinaio di euro in più".

Un fatto, se confermato in questi termini, destinato a fare scalpore. Tant’è che Tosi non risparmia frecciate a sfondo politico. "Faccio presente che il forno crematorio di Pistoia è stato chiuso per lavori, costati settantamila euro, per circa sette mesi, con non pochi problemi come più volte ho evidenziato. Com’è possibile – domanda il consigliere dem – che non si sia ritenuto di adeguare anche l’impianto in modo che potesse rispondere a tutte le esigenze? Si tiene chiuso mesi per lavori, spendendo risorse, per poi scoprire che un defunto troppo alto non c’entra e va mandato a Firenze, con tutto il disagio che questo comporta per i familiari che già sono provati dal lutto. Oltretutto dovendo pure pagare 100 euro in più. Attendo risposte da parte dell’amministrazione in merito a queste gravissime segnalazioni che ho ricevuto dai cittadini – conclude – soprattutto perché dopo tutto questo stop e i soldi spesi sarebbe doveroso offrire un servizio finalmente dignitoso e rispettoso dei defunti".