Pistoia, detenuto con problemi psichiatrici aggredisce due agenti. La rabbia del sindacato Sappe

“La Polizia penitenziaria lasciata senza difesa e strumenti per affrontare il disagio mentale”

Pistoia, 27 marzo 2023 – Resta altissima la tensione nelle carceri della Toscana, oggi affollate da quasi 3.000 detenuti, e continua a salire il numero di eventi critici tra le sbarre. Ultimo episodio quello avvenuto nella struttura detentiva di Pistoia, come riferisce il Sindacato autonomo Polizia penitenziaria Sappe per voce del segretario regionale per la Toscana, Francesco Oliviero. "Questa volta ad essere stato aggredito è il personale di Polizia penitenziaria in servizio nell'istituto pistoiese. Nel pomeriggio di ieri, un detenuto con problemi psichiatrici ha fatto irruzione nell'ufficio del corpo di guardia e, senza un apparente motivo, ha prima scaraventato a terra una ricetrasmittente e poi aggredito i due agenti presenti , colpendo con due pugni al volto uno di essi. Fortunatamente, l'intervento immediato dei due e del restante personale presente, accorso immediatamente all'allarme, ha permesso di ripristinare la sicurezza e far rientrare il detenuto nella sua camera. L'agente ha riportato un trauma mandibolare e tre giorni di prognosi"

Netta la denuncia di Oliviero: ''Basta! E' grave che il personale di Polizia penitenziaria sia lasciato senza mezzi di protezione, di difesa e senza strumenti di intervento ma soprattutto basta alla gestione di detenuti con problemi psichiatrici". "Il disagio mentale, dopo la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, è stato riversato nelle carceri, dove non ci sono persone preparate per gestire queste problematiche, mancano strutture adeguate e protocolli operativi - sottolinea Donato Capece, segretario generale del Sappe - La polizia penitenziaria non ce la fa più a gestire questa situazione e nei prossimi giorni valuterà se indire lo stato di agitazione. L'effetto che produce la presenza di soggetti psichiatrici è causa di una serie di eventi critici che inficiano la sicurezza dell'istituto oltre all'incolumità del poliziotto penitenziario. Queste sono anche le conseguenze di una politica miope ed improvvisata, che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari senza trovare una valida soluzione su dove mettere chi li affollava. Gli Opg devono riaprire, meglio strutturati e meglio organizzati, ma devono di nuovo essere operativi per contenere questa fascia particolare di detenuti''.