Donne e lavoro: quanta strada ancora da fare

Si è parlato di occupazione femminile nella giornata di ieri. Oggi la direttrice Agnese Pini in dialogo con la scrittrice Lidia Ravera

Pistoia, 23 novembre 2022 - Un Paese a bassa fecondità, un Paese a bassa partecipazione femminile al lavoro - in Europa peggio di noi fa solo la Grecia -, un Paese in cui insomma esser madri è impresa complessa. A ragionarne, tra dati reali e modifiche che appaiono all’orizzonte con le novità in manovra di governo annunciate proprio ieri dalla presidente Meloni, nel salotto de Lo Spazio c’erano la demografa Alessandra Minello e l’imprenditore fiorentino Simone Terreni nell’ambito del secondo atto del festival ’Pari e dispari’, in un talk moderato dalla giornalista Letizia Cini, responsabile di Luce!, alla presenza della consigliera provinciale di parità Chiara Mazzeo e della caporedattrice de La Nazione di Firenze Cristina Privitera.

L'incontro (foto GabrieleAcerboni/FotoCastellani)
L'incontro (foto GabrieleAcerboni/FotoCastellani)

"Il legame donne-lavoro è difficile, ma occorre ricordare che oggi tanto più le donne partecipano al mercato del lavoro tanto più la fecondità si alza – ha commentato Minello -. Ma parlare solo di lavoro non basta. C’è poi la questione della precarietà. Serve un lavoro stabile, lo dicono i dati, perché in una famiglia che abbia padre e madre occupati a tempo indeterminato la fecondità è più alta. E poi serve parlare di servizi dedicati specialmente alla fascia 0-3 in cui in Italia risultiamo più carenti". E le novità in materia di congedi parentali annunciate ieri da Meloni, come accoglierle? "Siamo in attesa di un testo scritto che chiarisca i contenuti – ha aggiunto Minello -, per comprendere se davvero si stia andando in direzione della parità reale. Ciò accade in Finlandia, dove si hanno quattro mesi di congedo obbligatorio per entrambi i genitori; accade anche in Spagna, dove però ancora si parla di ‘madre’ e ‘padre’". La parola è poi passata all’imprenditore Simone Terreni che ha ribadito una volta di più l’importanza di far sentire i dipendenti parte di una famiglia e non di un’azienda che sostiene, accompagna, comprende, consapevoli che "un lavoratore felice è un lavoratore fedele, soddisfatto e più produttivo". Ma sul piatto di ’Pari e dispari’ è stata trattata anche la questione del gap retributivo, "non così marcato in Italia rispetto agli altri Paesi" ha constatato la demografa, del part time quale strumento inclusivo, dello smartworing tra risorsa e ostacolo per le madri lavoratrici, così impegnate in pandemia anche alla gestione del ‘terzo turno’, ovvero della cura emotiva della famiglia.

L’appuntamento di chiusura di ’Pari e dispari’ è atteso per oggi, ore 18, ancora alla libreria Lo Spazio (via Curtatone e Montanara 20/22). Protagonista della giornata sarà Lidia Ravera, che con il suo romanzo di esordio, "Porci con le ali", ha proposto modelli sempre nuovi di rottura degli stereotipi culturali esistenti. Insieme a lei Agnese Pini, direttrice di Qn, La Nazione, Il Giorno e Il Resto del Carlino, in un dialogo generazionale sul femminismo, con il ritorno delle colleghe Letizia Cini e Cristina Privitera. Il festival nasce da un’idea di Chiara Mazzeo, avvocata e consigliera di parità della provincia di Pistoia. Organizzato in collaborazione con la libreria Lo Spazio e il sostegno di Fondazione ChiantiBan ca, vede come media partner il portale Luce!, quotidiano del gruppo Editoriale Nazionale.

l.m.