Paola Gassman, le lacrime della “sua” Pistoia. Con Ugo Pagliai un amore dolcissimo

La grande attrice, compagna da cinquant’anni di un mito come Pagliai, amava molto Pistoia, dove veniva spesso: "Adorava piazza del Duomo". Il ricordo della Fondazione Teatri, di Barsanti e del sindaco Tomasi

Paola Gassman e Ugo Pagliai in una scena di "Romeo e Giulietta" (E.Cavallo ph)

Paola Gassman e Ugo Pagliai in una scena di "Romeo e Giulietta" (E.Cavallo ph)

Pistoia, 11 aprile 2024 – Eleganza, ironia e una classe innata, insieme a quella capacità di saper stare tra la gente senza far sentire l’importanza e talvolta il peso di un nome: Gassman. E poi quella inesauribile tenerezza che per più di cinquant’anni ha alimentato un amore dolcissimo, solido, di una complicità rara, con il suo Ugo. C’è un dolore tutto pistoiese oltre che nazionale nella scomparsa, a 78 anni, nella casa romana di via della Scrofa, dell’attrice Paola Gassman, figlia di Vittorio, il palcoscenico nel sangue, quella incrollabile fede che l’ha consacrata a simbolo del teatro italiano e che è stata per lei anche motivo di incontro. Fu infatti ai tempi degli studi, all’Accademia Nazionale d’Arte drammatica Silvio D’Amico, che l’attrice conobbe l’attore pistoiese Ugo Pagliai.

Poi le rispettive strade della vita che si dividono, la nascita di Simona dal matrimonio lampo di Paola con Luciano Virgilio, e infine il nuovo incontro e la decisione di costruire insieme un futuro che avrebbe regalato loro un figlio, Tommaso, oltre che un percorso straordinario di teatro insieme.

Tracce importanti di Paola Gassman a Pistoia ve ne sono diverse, a partire da quelle custodite nei ricordi della Fondazione Teatri di Pistoia, passando per quelle lasciate sul pubblico, sulla città tutta, che ha avuto modo di incrociarla per le strade del centro, sicuramente là, sulla Sala, nel cuore del centro storico, dove Ugo Pagliai ha scelto di mantenere il suo rifugio pistoiese, ma anche in quel pezzo di famiglia che qui c’è ancora.

"Ho conosciuto Paola all’inizio della sua storia con lo zio Ugo – ricorda il nipote di Pagliai, Stefano Pagliai –, quando arrivò per presentarsi a Narciso e Gina, i miei nonni nonché i genitori di Ugo. Era giovanissima. Ero colpito dalla sua presenza. Una persona come lei, della sua eleganza, non l’avevo mai conosciuta. La prima impressione di lei è stata quella che ho conservato sempre, così adorabile, umile, simpaticissima. Quanti aneddoti divertenti da dietro il palco e dalla vita di tutti i giorni. Poi, sempre in quegli anni, andammo noi a Roma, a casa loro. Una famiglia semplice, come eravamo noi. Non c’è mai stato un momento in cui mi sia sentito estraneo o a disagio. L’amore che legava mio zio Ugo a Paola era straordinario, non potevano fare a meno l’uno dell’altra. Periodicamente organizzavamo cene a casa nostra, l’ultima volta a gennaio. Tanti racconti, tante risate e divertimento insieme. Lei amava Pistoia, in particolare piazza del Duomo. La notizia della sua morte ci ha sorpresi, nell’ultima settimana sembrava ci fosse stato un miglioramento, uno spiraglio positivo. Le volevo un gran bene, era una persona squisita".

E cordoglio non ha tardato ad arrivare neppure, com’è naturale, dalla Fondazione dei Teatri di Pistoia che negli anni l’ha accolta in molti dei teatri, dal Manzoni a quelli di Popiglio, Pescia e Lamporecchio. "Da noi aveva fatto tappa in più occasioni, le ultime nel 2017 con ‘Odio Amleto’ con Ugo e Gabriel Garko e nel 2019 a Lamporecchio con ‘Otto donne e un mistero’. A causa del covid saltarono le recite previste nel 2020 di ‘Romeo e Giulietta’, in coppia con Ugo. Ma è significativo constatare come quello spettacolo segnasse in qualche modo un ricongiungimento con i suoi inizi, quelli dell’Orlando Furioso di Luca Ronconi, entrambi spettacoli contraddistinti dall’uso di linguaggi teatrali innovativi".

"Ricordo in particolare la sua curiosità intellettuale – aggiunge Saverio Barsanti dei Teatri -, comune a Ugo, la sua compagnia piacevole e quell’ironia pungente. Parlare in libertà con lei significava assorbire ricordi bellissimi dalla grande famiglia dalla quale proveniva. Indimenticabile poi la tenerezza, l’affetto e la cura reciproca tra lei e Ugo".

"Il sindaco e l’amministrazione comunale – è la nota poi arrivata da Palazzo di Giano – esprimono le più sentite condoglianze al compagno Ugo Pagliai, ai figli Simona e Tommaso e alla famiglia".