REDAZIONE PISTOIA

Da ospedale a quartiere: ecco il Ceppo del futuro

Uffici, centri sanitari, parco e musei: la mappa

Passerella ospedale Ceppo (Foto Castellani)

Pistoia, 10 febbraio 2015 -  PARTE STORICA, quella che si affaccia su piazza Giovanni XXII, al Comune, per riunire in un’unica sede gli uffici oggi sparsi per la città, archivi, un polo museale, spazi scolastici. Parte nuova, più vicina a viale Matteotti, all’Azienda sanitaria locale, per concentrare funzioni sanitarie soltanto in parte già presenti e ospitare la sede direzionale, liberando così quella di via Pertini, che sarà messa sul mercato. Tutto intorno, una grande area verde. Sul parcheggio di viale Matteotti, una copertura con tanto di giardino pensile.

DEFINITO l’accordo di programma per la destinazione dell’ex ospedale del Ceppo. A un anno e mezzo dal trasferimento al San Jacopo, l’area di 76mila metri quadrati nel cuore della città, si prepara a ospitare interventi destinati a cambiare volto e abitudini della città. Dopo le anticipazioni dei giorni scorsi, i contorni dell’operazione sono stati presentati ieri in conferenza stampa a Firenze, dal presidente della Regione, Enrico Rossi; l’assessore al diritto alla salute, Luigi Marroni; il sindaco, Samuele Bertinelli; e il direttore Asl3, Roberto Abati.

Fra trasferimenti di proprietà, costi di demolizioni, progettazioni, la riqualificazione costerà oltre 40 milioni. Se ne farò carico quasi totalemente la Regione, anche se si punta a intercettare anche fondi europei. Primo passo saranno le demolizioni nell’ex Padiglione Cassa di Risparmio, passato al Comune. Il calendario prevede il via all’intervento entro la fine dell’anno. Non si azzardano previsioni dettagliate, ma i lavori non dovrebbero avere fine prima di cinque anni. L’intenzione è comunque quella di procedere per «tappe», collocando le nuove funzioni appena resa agibile la porzione di area interessata.

Gli edifici di minor qualità architettonica saranno demoliti, mentre altre parti saranno riqualificate e destinate sia a funzioni di tipo privato (residenze, terziario e turistico ricettivo) che di tipo pubblico. I «dettagli» della parte commerciale e residenziale saranno definiti soltanto con l’approvazione del piano particolareggiato, previsto entro i prossimi quindici mesi. Nella parte storica del Ceppo (ovvero la parte monumentale ed il cosiddetto padiglione Cassa di Risparmio, che entreranno direttamente nelle disponibilità del Comune di Pistoia) potranno sorgere così uffici pubblici, gli archivi comunali storici riuniti e tutti i servizi di sportello del Comune attualmente collocati in più sedi, e spazi per le scuole oggi a corto di aule; saranno inoltre previsti spazi in cui condividere e sviluppare esperienze formative, di lavoro ed imprenditoriali, come piattaforme di co-working e start up giovanili. L’edificio storico del Ceppo entrerà completamente nella proprietà del Comune di Pistoia, attraverso una concessione di 35 anni, alla quale seguirà il definitivo passaggio di proprietà dall’ Azienda sanitaria all’ente comunale, e sarà destinato prevalentemente alla funzione espositiva e museale. Nella parte monumentale, infatti, sorgerà il più importante polo museale cittadino e sempre nella parte storica l’amministrazione comunale intende realizzare una «Casa della Città», un urban-center per la partecipazione dei cittadini alle scelte sulla città.

NEGLI ALTRI edifici di più recente costruzione, in circa 20mila metri quadrati, troveranno posto alcune funzioni di tipo sanitario di livello territoriale e di quartiere. Abati ha elencato Cup, poliambulatori, ambulatori di medicina generale, ambulatori specialistici, centro prelievi e trasfusionale, oltre al mantenimento del padiglione emodialisi, oggi esistente. Con il via libera della Soprintendenza, nel convento di Santa Maria delle Grazie dovrebbero essere ricavati alcuni appartamenti oltre a un paio di negozi di vicinato che si affaccerebbero su piazza San Lorenzo. Un’altra parte residenziale sarà ricavata lungo via del Soccorso.

Al centro delle trasformazioni ci sarà la realizzazione di un grande parco cittadino attrezzato, con percorsi ciclopedonali e giardini con lo scopo di « formare una rete di connessioni con le altre aree pubbliche verdi (area del padiglione emodialisi, nuovo giardino di Villa Capecchi, giardino del Carbonile, piazza del Carmine, il giardino di Palazzo Fabroni) o piazze pavimentate della città, dentro e fuori le mura.

s.t.