DANIELA GORI
Cronaca

Rischio idrogeologico. La città chiede risposte

Consiglio comunale aperto chiesto dall’opposizione e sollecitato dai residenti. Il nodo restano i 135milioni di euro da chiedere alla Regione e allo Stato . .

Un momento del consiglio comunale aperto di mercoledì sera

Un momento del consiglio comunale aperto di mercoledì sera

Sala consiliare affollata mercoledì 7 maggio per il Consiglio comunale aperto alla cittadinanza, richiesto dai gruppi Fratelli d’Italia e Lega, su sollecitazione dei residenti di via Brana e via Caboto, per parlare del rischio idrogeologico. Ma quello che è emerso è sempre il problema del reperimento dei finanziamenti, oltre 135milioni di euro per tutta la Piana, da richiedere alla Regione e allo Stato per permettere al Consorzio di bonifica di attuare interventi e progetti che hanno già superato la verifica dell’impatto ambientale. Per rispondere alle domande dei cittadini, insieme al sindaco Gabriele Romiti e all’amministrazione, erano presenti rappresentanti del Consorzio con il presidente Paolo Masetti, del Genio civile e gli assessori Gabriele Sgueglia e Alessio Bartolomei per il Comune di Pistoia. A prendere la parola soprattutto i residenti della zona di via Brana e di via Caboto, tutti ormai esasperati dai continui allagamenti (solo quest’inverno nove volte in via Brana) che da vent’anni portano danni alle case e ai terreni coltivati, anche con piogge meno intense. Una situazione che costringe continuamente i cittadini ad attrezzarsi con sacchi di sabbia e pompe, senza la prospettiva di una soluzione. Il progetto che sarà realizzato a ottobre da 60mila euro del Comune di Quarrata per la fognatura sembra che potrà solo mitigare il problema. E’ stata sollevata la questione della realizzazione delle due casse d’espansione (lavori per 15milioni di euro) indicate nel protocollo d’intesa tra i due Comuni confinanti: una che dovrebbe servire per via Brana, in territorio pistoiese, l’altra da ricavare in territorio quarratino, per le vie Caboto, delle Colombaie e del Leone, situate invece nel Comune di Pistoia. I cittadini hanno chiesto chiarimenti sul perché il Comune di Pistoia non abbia ancora firmato il protocollo, che invece, con una firma congiunta, avrebbe più forza nel richiedere alla Regione il finanziamento. "Non è stato firmato non perché siamo contrari, ma perché non ci sembra che questa soluzione sia risolutiva per via Caboto, delle Colombaie e del Leone. Noi rinnoviamo la nostra disponibilità, ma anche i cittadini del nostro Comune meritano di risolvere il problema" hanno risposto in sintesi Bartolomei e Sgueglia, proponendo una cassa d’espansione in un’altra area. Il Cbmv ha sottolineato l’esigenza di trovare dove stoccare 1 milione e mezzo di metri cubi d’acqua in caso di 50 millimetri di pioggia su tutta la piana. Romiti ha ribadito la volontà del Comune di portare a compimento il progetto per mitigare il rischio, soprattutto al confine tra Quarrata e Pistoia. "Mi aspetto che la Regione ora ci dia i finanziamenti – sostiene Irene Gori consigliera di FdI –. Evidenzio ancora la scarsa manutenzione da parte del Consorzio, che abbiamo pagato a caro prezzo nel 2023, e che le rotture degli argini richiamano sempre responsabilità umane. Auspico una maggiore attenzione alla manutenzione del territorio da parte del Consorzio e sul reticolo minore da parte del Comune. Fino a ora poco o niente è stato investito per la ripulitura".

Daniela Gori