Una felicità totale, quella provata nel godere delle bellezze dell’arte e quella restituita agli occhi di chi guarda attraverso la tela. Il lungo viaggio artistico di Aladino Sforzi si percorre in buona parte nella mostra "Con candido estro" accolta nell’atrio di Palazzo Comunale nel centenario della nascita del pittore pistoiese capace con la sua umanità e abilità artistica di lasciare un segno importante nella cultura pistoiese. Una mostra-tributo che verrà inaugurata domani (sabato, ore 18) e che presenta una trentina di opere fra dipinti a olio e a pastelli. Dentro, la narrazione di una intensa stagione artistica rappresentata dalle prime opere degli anni Quaranta, a carattere prettamente figurativo, con le nature morte, i castelli e i profili di città, fino agli ultimi studi di colore, che segnano il suo passaggio all’arte informale e astratta. L’artista pistoiese del Novecento, che ha amato in particolare il pittore francese Matisse, è riuscito a lasciare un forte segno nella cultura pistoiese, dagli esordi figurativi ai risultati più astratti e interiorizzati della maturità. "Aladino Sforzi, una persona di rara cultura e umanità. Averlo conosciuto – scrive la storica dell’arte Francesca Rafanelli nel catalogo che accompagna la mostra –, nelle estati a Piteglio, è stato per me un privilegio di vita, e queste poche parole sono un piccolo omaggio per festeggiare la ricorrenza dei cento anni". Nato il 10 maggio 1923 a Serravalle Pistoiese, giovanissimo entrò come apprendista decoratore nella bottega del pittore Azelio Tuci. Dopo l’impegno da militare, nel 1946, tornò a dipingere 1946 e intraprese l’attività di decoratore. La sua prima partecipazione a una mostra collettiva risale al 1951, assieme ad altri grandi come Bugiani, Cappellini, Mariotti, Melani, Del Serra e Gordigiani. La prima personale nel 1967, all’Accademia del Ceppo di Pistoia. Nel frattempo conobbe Primo Conti che lo incoraggiò a proseguire la sua attività di pittore.
Non solo pittura tra i frutti del suo saper fare: nel 1970 iniziò a scolpire utilizzando il legno e la pietra e a sperimentare le tecniche dell’acquaforte e della litografia. Nel corso degli anni ha tenuto oltre trenta mostre personali ricevendo numerosi premi e riconoscimenti anche a livello nazionale, fra cui il Premio San Giorgio, nel 1978, a Pistoia. Al taglio del nastro di domani saranno presenti l’assessore alla cultura Benedetta Menichelli, il critico d’arte Siliano Simoncini, la storica dell’arte Francesca Rafanelli e le figlie dell’artista Alessandra e Chiara Sforzi. La mostra si potrà visitare fino al 17 settembre (ingresso libero) ed è promossa con la compartecipazione del Comune e il contributo della Fondazione Chianti Banca.