Mozart e Salisburgo: un rapporto conflittuale, ma indissolubile, visto che la città natale del musicista è cresciuta nel culto del suo cittadino più illustre per onorarne la memoria. Con un programma interamente dedicato al giovane Mozart degli anni salisburghesi, stasera, giovedì 20 aprile, alle 21, nell’ambito della 18^ Stagione Sinfonica, sale sul palcoscenico del Teatro Manzoni la Camerata Salzburg, una delle più prestigiose orchestre da camera del mondo, ambasciatrice musicale internazionale della città ed ensemble fondamentale del suo famoso Festival e della Mozartwoche. Fondata nel 1952 da Bernhard Paumgartner, è oggi gestita nella direzione artistica dai suoi stessi musicisti, che collaborano per plasmare ogni interpretazione nella sonorità e nelle sottigliezze sotto la guida del konzertmeister Gregory Ahss come "primus inter pares". Votata al repertorio classico, può sfoggiare un suono unico e inconfondibile, determinato anche dal contagioso entusiasmo dei suoi componenti. Il concerto, dopo Pordenone e Modena, è la terza e ultima tappa italiana di una lunga tournée europea.
Nel ruolo di solista è la violinista olandese Janine Jansen, che vanta un’invidiabile reputazione internazionale: un’autentica star, che si esibisce regolarmente con le più eminenti orchestre e i più rinomati direttori del mondo. La sua ultima registrazione, "12 Stradivari", pubblicata per Decca Classics nel 2021, è un’esplorazione unica di dodici violini Stradivari di grande valore e della musica che questi straordinari strumenti hanno ispirato. La selezione del repertorio è stata personalmente curata dall’artista per mostrare le qualità uniche di ogni violino. Lei stessa suona uno Stradivari del 1715, "Shumsky-Rode" concessole in prestito da un benefattore europeo. Due i pezzi solistici in programma: nella prima parte il Concerto per violino n.5 "Türkish" K 219: l’ultimo, più elaborato e imponente della serie dei cinque composti a Salisburgo nel 1775. L’appellativo è dovuto al celebre Rondò finale che alterna un refrain in tempo di minuetto con altri episodi di cui uno di sapore turco: un espediente infallibile per sedurre il pubblico, che l’autore trasse dalle "Gelosie del serraglio", un balletto lasciato incompiuto tre anni prima. Nella seconda parte, il Concertone K 190, scritto nel 1773 al ritorno dal viaggio in Italia: un elegante dialogo tra i due violini della Jansen e di Gregory Ahss, in cui dal tutti orchestrale emergono anche altri strumenti in un raffinato gioco di contrappunto. Il programma si completa con due speciali sinfonie di Mozart: la prima, K 16, composta nel 1765 a nove anni durante il viaggio a Londra, e la Sinfonia K 45a "Alte Lambacher", così detta poiché, durante un viaggio da Salisburgo a Vienna nel 1769, il manoscritto fu regalato all’abate del monastero benedettino di Lambach come ringraziamento per l’ospitalità. Sembra però che Mozart avesse composto questa Sinfonia a L’Aia nel 1766. Biglietteria Manzoni 0573 991609; 27112; www.teatridipistoia.it
Chiara Caselli