LUCIA AGATI
Cronaca

Offese Ilaria Cucchi con un post, il giudice lo condanna a otto mesi

Diffamazione aggravata per un quarantenne pistoiese e cinquemila euro di risarcimento alla parte civile

Tribunale (immagine di repertorio)

Pistoia, 14 giugno 2023 – Scrivere sui social non significa libertà di offendere e le sentenze di condanna per diffamazione aggravata dal mezzo di diffusione in rete, che può quindi raggiungere, potenzialmente, un numero illimitato di utenti, fioccano da tempo anche nelle aule del nostro Palazzo di Giustizia.

L’ultima, a Pistoia, è stata pronunciata pochi giorni fa, in tribunale, dal giudice monocratico Jacqueline Monica Magi che ha condannato a otto mesi di reclusione un quarantenne pistoiese (L.P.), per diffamazione aggravata su Facebook nei confronti di Ilaria Cucchi e della memoria del fratello Stefano.

L’uomo, sul proprio profilo, nel novembre del 2019, in concomitanza del pronunciamento della sentenza di primo grado del processo bis per la morte di Stefano Cucchi, dove la Corte d’Assise condannò due carabinieri per omicidio preterintenzionale, si espresse scrivendo frasi irripetibili nei confronti di Ilaria Cucchi e della memoria del fratello Stefano.

Seguirono altri commenti, ma il suo fu ritenuto il più cattivo. Gli avvocati di Ilaria Cucchi, così come è avvenuto in altri uffici giudiziari italiani delle città in cui si erano verificati fatti simili, presentarono subito la denuncia per diffamazione aggravata alla Procura della Repubblica di Pistoia.

Al termine degli accertamenti e delle indagini dei carabinieri che seguirono alla pubblicazione del post, e quindi alla compiuta identificazione dell’autore di quelle frasi, il pubblico ministero emise il decreto di citazione diretta a giudizio che non prevede il passaggio davanti al giudice per l’udienza preliminare.

All’esordio del processo in cui Ilaria Cucchi si era costituita parte civile, il legale del quarantenne aveva chiesto la formula alternativa del rito abbreviato e il processo si è concluso venerdì scorso in San Mercuriale.

Il giudice Jacqueline Monica Magi, rientrata a Pistoia dopo la lunga esperienza come consigliere della Corte d’Appello di Torino, ha disposto, in via equitativa (senza quindi percorrere successivamente la via del risarcimento in sede civile), cinquemila euro di risarcimento nei confronti della parte offesa. La pubblica accusa, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto la condanna a un anno di reclusione.

In attesa di conoscere le motivazioni della sentenza, ipotizziamo che queste potrebbero poggiare sulle frasi oggettivamente offensive scritte sul post e su un mezzo aperto, come il social, raggiungibile da un numero illimitato di persone, da cui la circostanza aggravante.

Il primo caso di diffamazione su Facebook che finì davanti a un giudice a Pistoia risale addirittura a dieci anni fa e coinvolse due esponenti, all’epoca, della politica locale. Colui che aveva pronunciato le parole offensive fu condannato a una pena pecuniaria.

lucia agati